Costume
Si alza il sipario su il Di Meo Ball. La madre di tutti i balli
Non chiedetegli di portare nessuno, perché non entra neanche uno spillo nel maestoso Palazzo di Serbia, ex sede della nomenclatura del regime di Tito.
Ancora una volta I Di Meo Brothers puntano su una grande capitale d’Europoa, quest'anno dell’Est quello più vicino a noi. Quello che Milan Kundera esiliato a Parigi, e dall’ottica della Villa Lumiere chiamava l’Oriente Europeo, culla della Boemia, crocevia di storia e letteratura europea. La prima ispirazione Generoso l’ha avuta leggendo proprio il saggio di Kundera “Il Sipario”.
E sabato 9 novembre si alzerà il sipario sul diciottesimo più atteso dell'anno. Gli anfitrioni Generoso e Roberto stanno preparando, allisciando, ornamentando la loro “creatura” per il grande evento che si svolgerà nella città imperiale di Belgrado, soprannominata anche la città bianca per via del palazzo reale bianco dove Ira Furstenberg qualche anno fa festeggiò il suo compleanno ( a una signora non è elegante ricordare i suoi anni!). Io c’ero al Ballo di Ira ma i preparativi di Meo non me lo faranno di certo rimpiangere. Ricevimenti in ambasciata, crociera sul Danubio, valzer, insomma un’atmosfera da sogno.
Intanto per tenere a bada l’ondata di richieste d’invito, Generoso e Roberto rispondono all’unisono: “E’ un diciottesimo, dunque invito molti figli diciottenni e su di lì con qualche genitore…”. Siete avvertiti
Il Di Meo Tour comincia già dall’agenzia di viaggi 14 Poerio dove Patrizia Sardo e Giuliano ogni anno affittano charter e organizzano giri culturali ad personam. Ma il loro grande merito è sopratutto quello di depistare i tentativi d’imbucarsi.Altro merito di Poerio14: finalmente la gente ha capito che per organizzare un viaggio come il fast, meglio essere consigliati e coccolati da Patrizia che affidarsi ai low cost e ai rischi sempre in agguato delle sole.
Generoso, il ginecologo/enologo, presidente dell’Associazione DI Meo, Vini Ad Arte, il nostro Naples Ambassador, che di balli se ne intende, è stato anche l’unico napoletano ammesso al matrimonio imperiale. Sai che invidia, che livore per gli esclusi… specialmente se si dovrà aspettare ancora un paio di secoli prima che i rampolli delle due dinastie si dicano un altro sì. Esattamente 209 l’imperatore Napoleone sposava Maria Luisa d’Austria. Pensa te la storia… E molte aristocratiche dame volevano farsi invitare al Gran Marriage parigino fra l’erede di Napoleone ( il rampollo Jean Christophe Napoléon) e Olympia Arco-Zinneberg di casa asburgica.
Black and White il dress code…. ispirato al mitico ballo degli anni ’60 di Truman Capote. Bianco e nero sembrano di essere agli antipodi… Per quanto diverse Napoli e Belgrado sono entrambe in un certo senso luoghi di confine, invase da molti popoli, vissute sotto diversi regni e domini, ma capaci di conservare la propria identità, e di resistere, e perfino di cacciare da sole, gli invasori: vedi le quattro giornate di Napoli, e la lotta di liberazione dai nazisti degli slavi del sud.
Un gran ballo, madre di tutti i balli, reso possibile anche al “generoso” contributo della Grastim (Vito Grassi, presidente della Confindustria Campania), Ottogas (Luca Rivelli), 14 Poerio Travel Agency, Antiquario ( Saverio di Giaimo), Ranieri Impiantistica e Gruppo Health-Care, Tangari Koller, trattasi di eccellenze made in sud.
Si brinderà con loro con i miglori vini, etichette speciali create appositamente per l’evento: un rosso "Taurasi DOCG Riserva Vigna Olmo” e un bianco "Greco di Tufo DOCG Vittorio”. Strutturati e longevi come ormai consolidato nel mondo il brand Di Meo.