Costume
Topless e sole, un’amicizia non facile
I consigli dell’esperto per evitare rischi per la salute
E’ un’amicizia quella fra il sole e la pelle, e soprattutto fra il sole e il seno, da portare avanti con grande attenzione.
Anche per la salute del seno è importante esporsi ai raggi ultravioletti osservando alcune regole in sicurezza.
I raggi ultravioletti sono amici della salute; stimolano la produzione di vitamina D, un alleato fondamentale dell’apparato osteoarticolare e favoriscono la produzione e il rilascio delle endorfine.
Topless e seno, un'amicizia delicata
Per trarre però massimo giovamento dai raggi solari, anche per quanto riguarda il seno bisogna esporsi con cautela, senza esagerare e senza scottarsi.
Le donne che amano esporsi al sole in topless, dovrebbero schermarsi con filtri solari ad elevata protezione. La cute è il principale apparato sospensore del seno.
La prolungata esposizione al sole senza protezione è causa di fotoinvecchiamento della cute per alterazioni del connettivo e dell'elastina dermica con conseguente rilassamento della cute e della mammella.
Attenzione anche alle dimensioni del bikini, se molto ridotto può lasciare scoperte ampie aree e la cautela è richiesta soprattutto se il seno ha subito interventi chirurgici o se sono in corso trattamenti clinici.
“L’esposizione al sole non viene considerato un fattore di rischio per lo sviluppo del tumore del seno- spiega il dott Mauro Preziosa Ecografista presso il Centro Medico Sempione e Direttore unità di Radiologia Istituto Clinico S.Ambrogio di Milano- ma certamente un’esposizione prolungata, senza protezioni, può rappresentare un fattore di rischio per il tumore della pelle anche del seno.”
Topless e seno,
“Pure sconsigliata-conferma Preziosa- invece l’esposizione al sole alle donne che si sono sottoposta di recente, o si stiano sottoponendo, a trattamenti di chemio o radioterapia. In tutti i casi in cui il seno sia stato oggetto di interventi di chirurgia estetica o plastica. E’ importante sapere che le cicatrici hanno una tendenza ad iperpigmentarsi con esiti estetici sgradevoli, quindi anche in questo caso è richiesta cautela”.
E la prevenzione è sempre una buona abitudine. Il seno va tenuto sempre sotto controllo con l'autopalpazione e visite annuali mirate, ove esista un’eredo-familiarità al tumore al seno o alle ovaie.
Topless e seno, un'amicizia delicata
“Le indagini diagnostiche si possono iniziare già a 25 anni di età con visita ed ecografia annuale- consiglia il dottore- anche laddove non esistano familiarità genetiche specifiche. Ci sono poi segnali d’allarme che richiedono sempre un approfondimento immediato. Semaforo rosso tutte le volte in cui il seno all’autopalpazione evidenzi nodularità improvvise, dure al tatto e non dolenti, arrossamenti della cute e indurimenti che non danno dolore, infossamenti cutanei che compaiano da un giorno all’altro. I tumori al seno possono comparire in tempi molto veloci.”
“ E pure particolare attenzione-conclude Preziosa- deve essere posta anche alle secrezioni: la fuoriuscita di sangue rosso rappresenta sempre un significato di allarme mentre le secrezione di colore giallo citrino limpido o color mattone spesso sono fisiologiche se modeste e correlate a fenomeni infiammatori temporanei. Se invece le secrezioni sono di tipo lattiginoso- e lontane dalle gravidanze- non sono spia di un tumore, ma magari richiedono accertamenti endocrini specifici”.
E le più appropriate indagini diagnostiche l’ecografia rappresenta di per sé sempre un valido strumento per una diagnosi differenziale in caso di formazioni sospette. Ed infine l’indagine mammografica è consigliata dopo i 40 anni con cadenza annuale.
In tutti i casi di eredo-familiarità è consigliabile iniziare anche prima gli accertamenti valutando caso e caso con il professionista di fiducia.