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Visita al Sundance Mountain, il "buen retiro" di Robert Redford - FOTO

di Mirko Crocoli

Da 50 anni è il paradiso della star di “Butch Gassidy”, “La mia Africa”, “Brubaker”, “Proposta indecente” e “Spy Game”

Sundance Mountain è un resort a 4 stelle che propone una varietà di pacchetti che possono includere oltre ad una moltitudine di attività anche i pasti. Possiamo contare su diversi ristoranti (nostro punto di forza) all’interno della struttura, tra cui il ristorante Forbes a 4 stelle The Tree Room, il nostro punto ristoro per tutti i pasti, The Foundry Grill e il nuovo moderno barbecue The Lookout. Abbiamo anche un ottimo servizio da asporto, apprezzatissima opzione gastronomica in cima alla montagna chiamata Bearclaw e The Owl Bar per bevande e cibo da bar. E’ un’esperienza davvero pregnante, in tutto i sensi.

Mi parli del posto. Il luogo in cui nasce il suo Resort e il Festival. Perché un italiano o un europeo dovrebbe venire a visitare lo Utah? Cosa può trovare di interessante? 

Riteniamo che le parole di Robert Redford lo dicano meglio di qualsiasi altra cosa: "Sundance è una comunità artistica, una comunità ricreativa, una comunità che ama la bellezza della natura e sente fortemente la responsabilità di preservarla. Le persone che appartengono a questa comunità provengono da diversi percorsi, tuttavia condividono un elemento in comune: l’unione di intenti, ovvero una comunità che rappresenta al meglio chi siamo e ciò in cui crediamo. Vogliamo aiutarvi a comprendere quegli elementi presenti nell’esperienza Sundance che più soddisferanno le vostre esigenze e i vostri sogni. Come avrete modo di vedere, Sundance ha molte forme, molti stati d’animo e molte possibilità. Da qualche parte nella nostra comunità vi attende un’esperienza che appartiene solo a voi e noi siamo qui impegnati ad aiutarti a trovarla".

Mi parli del Film Festival. Altra idea di Robert Redford negli anni '80. Esiste una collaborazione tra il Resort e l’istituto che cura il Festival? 

Il Film Festival è nato grazie a Robert Redford e includeva laboratori di produzione cinematografica per aiutare gli aspiranti artisti a raccontare le loro storie. Il Sundance Film Festival ha sempre avuto una forte presenza al Resort. Ospitiamo alcune proiezioni ma è gestito interamente dal Sundance Institute, che è un’entità separata dal Sundance Resort. Tuttavia la collaborazione è totale tra i due, poiché siamo una sede ufficiale della kermesse, infatti diamo “ospitalità” nella nostra Screening Room a diverse prémiere e pellicole inedite e di prim’uscita.

Come procede il lavoro? Il Covid-19 ha creato disagi al settore e fermato il turismo?
 
Abbiamo visto un certo impatto da Covid-19, ma registriamo ancora un numero regolare di turisti poiché siamo una località di montagna. Sembra che le persone vogliano fuggire dalla pandemia e venire all’aria aperta. A causa della natura del Sundance, con spazi outdoor estremamente significativi e incontaminati, riceviamo un importante volume di turismo interno dagli Stati Uniti. Gli arrivi si sono tutt’altro che fermati, forse solo leggermente alterati dai regolamenti e dalle raccomandazioni sulle mascherine, ma il mercato sta tenendo bene. Siamo quasi un rifugio per scappare dalle grandi metropoli.  

Per concludere. Cosa vorrebbe dire a Redford? Ideatore di tutto…

Naturalmente grazie!!! Siamo infinitamente grati a lui sia per l’eredità che ci ha lasciato sia per la grande opportunità di continuare ciò che ha – profeticamente - prima sognato e poi realizzato qui; al Sundance Mountain Resort e in tutto lo stato dello Utah.