Cronache
2050, a rischio 300 milioni di persone per la crescita del livello dei mari
Asia, il continente più colpito dal cambio climatico. Dighe e muri i possibili rimedi.
Secondo un ultimo studio commissionato dall’Onu a ‘Climate Central’ sembrerebbe prossimo un diluvio biblico, ‘quasi’ universale, che toccherà milioni di persone.
Non sarà provocato da piogge torrenziali ma dal livello dei mari che si alzeranno.
Non sarà necessario costruire un’arca, come fece Noè, ma dighe e muri.
2050, 300 milioni di persone a rischio ogni anno per le inondazioni
Infatti a partire dal 2050, ogni anno il mare inonderà zone costiere abitate da oltre 300 milioni di persone, a meno che non vengano prese misure di contenimento come muri o dighe’ è questa la preoccupante previsione dello studio effettuato per conto dell’Onu e pubblicato su Nature Communications.
E 300 milioni sono un numero tre volte superiore a quello, fino ad ora previsto, da altri modelli di analisi.
L’aumento dei mari è uno degli impatti, al momento irreversibili, causati dall’uomo con i gas serra. Gas che stanno creando il surriscaldamento del pianeta e il continuo disgelo dei poli.
Secondo gli scienziati autori dello studio, l’Accordo di Parigi, stipulato con l’obiettivo di frenare questo disastro, potrà soltanto rallentare il livello delle acque, ma è necessario predisporre in tempo strutture per contenere l’acqua.
Benjamin Strauss, di Climate Central e coautore dello studio, sottolinea che le popolazioni vivono attualmente in maniera sproporzionata nelle zone più basse delle coste. In questo momento, sono oltre 250/300 milioni quelle che sarebbero a rischio per le future inondazioni’.
Precedenti studi parlavano ‘solo’ di 65 milioni.
2050, 300 milioni di persone a rischio per le inondazioni
E quali dovrebbero essere le coste e i Continenti più toccati?
L’Asia senza dubbio sarà la più esposta.
‘E’ un’area-confermano gli esperti di Climate Central-dove le zone basse sono moltissime e vi è un’alta concentrazione di gente. Cina, Bangladesh, India, Tailandia, Vietnam e Indonesia. Dei 300 milioni esposti ale inondazioni quasi il 70 % vivono in queste aree.
In Cina vivono nella zona ‘rossa’, a rischio, quasi 93 milioni, in Bangladesh 42 milioni e 36 milioni in India e poi Indonesia con 23, Tailandia con 12 e Vietnam con 31 milioni di persone’.
E la nostra piccola Italia?
Sembrerebbe un po’ meno a rischio insieme alle coste atlantiche. Pero’ rimane sempre una penisola bagnata dal mare per due terzi.
Un po’ di preoccupazione rimane.