A processo i vertici di Ubi Banca
Imputato eccellente: Giovanni Bazoli
Il prossimo 25 luglio si terrà a Bergamo la prima udienza per 30 imputati tra cui i vertici di Ubi Banca (la terza banca italiana) con nomi eccellenti coinvolti tra cui l’ a.d. Victor Messiah, il presidente Andrea Moltrasio , i vicepresidenti Mario Cera, Flavio Pizzini e Armando Santus e poi il piatto forte, il presidente emerito di Banca Intesa Giovanni Bazoli e della figlia Francesca, insieme alla stessa Banca Ubi.
Il Pm Fabio Pelosi e il procuratore di Bergamo Walter Mapelli hanno richiesto il rinvio a giudizio accordato dal gup Ilaria Sanesi per accuse gravi, quali l’ostacolo agli organismi di vigilanza e le indebite influenze assembleari.
La storia ha inizio nel 2007 quando due banche locali, la Banca Popolare di Bergamo e la Banca Lombarda, guidate rispettivamente da Emilio Zanetti e Giovanni Bazoli decidono di fondersi dando vita a Ubi Banca, per contrastare meglio la concorrenza straniera. In pratica l ‘accusa è quella di aver sottoscritto un “patto occulto” che permetteva il governo della banca, comprese le nomine, fuori dal controllo degli organismi deputati.
Bazoli, a tal proposito, ha dichiarato:
“Prendo atto della decisione, che era prevedibile in considerazione dei limiti propri dell'udienza preliminare. Il dibattimento sarà certamente la sede più adeguata per accertare che l’intero impegno da me dedicato alla nascita e all’avvio di Ubi è stato improntato alla massima correttezza e trasparenza".
Si tratta comunque di un evento epocale perché, per la prima volta, non sono a giudizio banchieri e banche per fatti riguardanti un passato più o meno remoto, ma banchieri e banche ancora nel pieno della loro attività e l’eco del processo sarà certamente significativo.