Bellomo: "Minigonne? Scelgono le studentesse". Accuse su versamenti in nero
Il consigliere di Stato sulla sua rivista: "Io secondo soltanto a Sherlock Holmes"
Aspiranti toghe 'in minigonna':Bellomo, studentesse scelgono, io non ho obbligato nessuno
"Ho parlato singolarmente con le mie alunne: dicevo loro di riflettere sul contratto che firmavano. Una volta che si dichiaravano sicure, che avevano compreso i vari articoli, punto per punto, allora le accettavo. Discutevo con loro del contenuto, accettavano e sapevano. Parliamo di persone mature e superiori alla media, in grado di decidere". Ad affermarlo il giudice del Consiglio di Stato, Francesco Bellomo, finito al centro di un caso ed esposto al rischio destituzione per una vicenda di presunte pressioni su iscritte alla scuola per aspiranti magistrati da lui diretta. Bellomo avrebbe obbligato le allieve della sua scuola privata "Diritto e Scienza" a presentarsi ai corsi in minigonna, tacchi, trucco e nubili. Circa le regole di abbigliamento date alle studentesse, il giudice afferma: "Sul dress code bisogna fare una distinzione in base ai luoghi: se lei va in una discoteca o ad una festa c'e' un abbigliamento, in tribunale un altro tipo di vestiario. Io non ho obbligato nessuno a scegliere: sono state le studentesse. Andate ad intervistare le hostess che hanno una divisa". Quanto al rapporto con le studentesse, il togato risponde: "Una studentessa che si iscrive al mio corso, vuole fare qualcosa di particolare... e' una sua scelta, non c'entra niente che io sia il loro direttore". "Non ho baciato nessuna studentessa: ho baciato le mie fidanzate". "E se una relazione finisce, sono libero di cominciarne un'altra".
"Io secondo soltanto a Sherlock Holmes"
Sempre sulla rivista Diritto e scienza, Bellomo scriveva di ritenersi "dal punto di vista statistico il miglior investigatore dopo Sherlock Holmes". Bellomo racconta anche di "allieve innamorate di lui" e di amicizie su Facebook che gli davanto fastidio. Arriva a chiedere a una ragazza di cancellare un contatto su Facebook. "La conservazione di quell'amicizia su Facebook era incompatibile con la sua posizione attesa la modestia del soggetto". La invitai quindi a cancellare l'amicizia, facendole presente che non avrebbe mai più dovuto avere rapporti con il soggetto". Ma la ragazza dopo averlo cancellato lo reinserisce di nascosto dopo aver inserito la funzione di privacy "mentre ribadiva le sue dichiarazioni di amore assoluto verso di me". E il tenerglielo nascosto credendo di non essere scoperta sarebbe stato un "ragionamento vagamente offensivo nei confronti di chi è stato il miglior investigatore di Sherlock Holmes". Poi scrive di una ragazza con un "rapporto di 4 anni con un incipit agghiacciante: sesso da minorenne. E mi aveva detto di essere vergine".
Le accuse di versamenti in nero
Oltre al "codice delle minigonne", su Bellomo arrivano anche accuse di aver richiesto versamenti in nero dopo i regolari bonifici, racconta il Fatto Quotidiano. Un'ex allieva ha raccontato: "Le prime file sono riservate alle borsiste, che vestono come da contratto: gonne molto corte, spalle scoperte, tacchi a spillo. Noi corsisti davamo i contanti a una collaboratrice che li infilava subito in una busta, senza restituirci né un foglio, né una fattura".
E INTANTO ESPLODE IL CAOS SULLE SCUOLE DI FORMAZIONE
Dopo la vicenda che vede coinvolto il consigliere di Stato Francesco Bellomo, direttore della scuola privata di formazione per i magistrati 'Scienza e diritto', il Csm si appresta a compiere approfondimenti sul tema degli istituti che preparano aspiranti magistrati alle prove di concorso. A sollecitare l'apertura di una pratica sull'argomento e' stato oggi in plenum il togato di Autonomia&Indipendenza Aldo Morgigni, secondo il quale Palazzo dei Marescialli dovrebbe aprire una riflessione "sull'attivita' formativa, e sulla possibilita' di offrire in modo gratuito a tanti giovani la formazione".
Ad avviare il dibattito in plenum sulla questo argomento e' stato il togato di Area Piergiorgio Morosini: "Il Csm deve fare una sua proposta, muoversi prima che sia troppo tardi". Morosini ha sottolineato che "lo spaccato che emerge desta preoccupazione sulle condizioni di chi si accosta ad un concorso che puo' inserirlo in un ruolo istituzionale complesso e delicato". Contrapposta la posizione del togato di Magistratura Indipendente Luca Forteleoni: "la vicenda di cui abbiamo avuto notizia - ha detto in plenum - non deve essere strumentalizzata per dare fiato a visioni ideologiche sulla formazione". Il vicepresidente del Csm Giovanni Legnini, ricordando la "normazione secondaria sugli incarichi extragiudiziali molto rigorosa" ha affermato che "il tema merita un approfondimento generale: oggi ci sono nuovi fenomeni come le lezioni via Internet". Legnini ha ricordato i costi molto alti di queste scuole e la "crescente ingiustizia" perche' "chi viene da famiglie poco abbienti non puo' permettersi di frequentare i corsi". Venerdi' prossimo, in camera di consiglio, la sezione disciplinare del Csm valutera' la richiesta di sospensione cautelare dalle funzioni e dallo stipendio avanzata dalla Procura generale della Cassazione nei confronti del pm di Rovigo Davide Nalin, collaboratore del consigliere Bellomo presso la scuola 'Diritto e Scienza'.