Cronache

Bimba di 9 anni uccisa dal vicino, aveva chiesto aiuto al padre su TikTok

Uccisa una bimba di 9 anni in un appartamento. L’omicida non sopportava più i rumori dei lavori iniziati dai genitori della piccola

Una bambina di 9 anni è stata uccisa dal suo vicino di casa. È quanto scrive Notizie.it rilanciando un giornale russo. L’omicidio è avvenuto a Čita, città del profondo Est russo. L’uomo di 33 anni è risultato ubriaco nei test effettuati successivamente. La piccola aveva cercato di chiedere aiuto su TikTok, dopo che l’omicida aveva ripetutamente bussato alla sua porta: “Sono spaventata – diceva – ha bussato per diversi minuti e ci ha insultati. Non so cosa fare, ora butterà giù la porta. Sono molto spaventata, il mio cuore sta battendo molto forte”.

In casa in quel momento erano presenti solo la bambina di 9 anni e i suoi fratelli di 4 e 14 anni. L’uomo per un po’ ha smesso di importunare i vicini ma dopo qualche ora, è tornato a bussare di nuovo. La bimba, pensando si trattasse del ritorno dei genitori, ha aperto la porta ma davanti si è invece ritrovata il vicino di casa che ha aperto il fuoco e l’ha colpita alla testa e al corpo lasciandole purtroppo poche speranze di sopravvivere all’attacco.

Stando a quanto riferito dall’agenzia russa Ria Novosti, l’omicida avrebbe avuto delle discussioni con la famiglia dovute al fatto che in casa della vittima fossero in corso dei rumorosi lavori di ristrutturazione che avrebbero infastidito l’uomo al punto di andare ad inveire contro la casa della giovane. Al secondo tentativo di lamentela il 33enne sarebbe stato invece più tranquillo e anziché provare a sfondare la porta avrebbe semplicemente bussato, illudendo così la piccola che potesse trattarsi appunto della mamma.

Al suo ritorno il papà ha trovato la bambina in fin di vita in un’ampia pozza di sangue e la stessa avrebbe detto al genitore: “Papà, sto morendo”, per poi spirare. La polizia russa ha trovato il killer seduto sulle scale del palazzo e lo stesso avrebbe ammesso l’omicidio spiegando però che il suo intento fosse soltanto quello di spaventare la famiglia e cercare così di limitare i rumori della ristrutturazione che comunque venivano svolti negli orari consentiti.