Cronache
Borsellino, i figli citano come responsabili civili Palazzo Chigi e Viminale
La decisione nel corso della prima udienza preliminare del processo contro quattro poliziotti accusati di depistaggio
Depistaggio sulla morte del giudice Borsellino, prima udienza davanti al gup per quattro agenti
Si è aperta questa mattina a Caltanissetta l'udienza preliminare nei confronti di quattro poliziotti accusati di depistaggio nell'ambito delle indagini sulla strage di via D'Amelio. Indagati Giuseppe Di Gangi, Vincenzo Maniscaldi, Angelo Tedesco e Maurizio Zerilli, che fecero parte del pool investigativo "Falcone Borsellino". Troppi i loro "non ricordo", pronunciati l'uno dopo l'altro, durante il processo di primo grado nei confronti di altri tre agenti accusati di aver depistato le indagini sulla strage di via D'Amelio. Sono assistiti dagli avvocati Giuseppe Panepinto e Giuseppe Seminara (oggi sostituito dall'avvocato Riccardo Lo Bue). In aula erano presenti, Vincenzo Maniscaldi e Giuseppe Di Gangi. A sostenere l'accusa il Pm Maurizio Bonaccorso.
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I figli chiedono citazione di Presidenza del Consiglio e Viminale
I figli del giudice Paolo Borsellino, ucciso con la sua scorta nella strage del 19 luglio 1992, Fiammetta, Lucia e Manfredi Borsellino, nel corso della prima udienza preliminare, oltre a chiedere la costituzione di parte civile, hanno sollecitato la citazione come responsabile civile della Presidenza del Consiglio dei ministri e del ministero dell'Interno. Stessa richiesta avanzata, attraverso il legale, dal fratello del magistrato, Salvatore, fondatore del movimento delle Agende rosse.
I legali della famiglia Borsellino: "Coinvolti livelli istituzionali"
"Continuiamo il nostro impegno in ogni sede e in ogni ambito alla ricerca della verita'. Fiducia nelle istituzioni e nella magistratura in particolare. Questa ulteriore appendice sul depistaggio che nasce dal troncone principale costituisce una parentesi importante rispetto al coinvolgimento in quella stagione stragista, sullo sfondo, comunque, di uno scenario che sembra coinvolgere numerosi altri livelli istituzionali". E' quanto affermato l'avvocato Fabio Trizzino, marito e legale di Lucia Borsellino, a margine dell'udienza preliminare che si e' aperta questa mattina a Caltanissetta nei confronti di quattro poliziotti accusati di depistaggio nell'ambito delle indagini sulla strage di via D'Amelio.