Cronache

“Bossetti innocente e disperato, sotto sorveglianza, vuole giustizia per Yara”

Yara Gambirasio è stata uccisa nel 2010 e Massimo Bossetti condannato all’ergastolo per l’omicidio continua a dirsi innocente

''Ho incontrato Massimo Bossetti in carcere pochi giorni fa, trovandolo molto ma molto provato. E comunque Massimo mi ha detto 'sono disperato, non so più che cosa devo fare. Avvocati continuate a lottare, ho fiducia di voi e non smetterò mai di lottare perché sono innocente. Lo faccio per me, per i miei figli e perché so che Yara non ha avuto giustizia'. Sempre più un uomo distrutto; il carcere è duro, ancora più duro se lo vivi da innocente. Non a caso è controllato costantemente dagli operatori penitenziari per evitare che commetta qualche insano gesto''.

Lo afferma l'avvocato Claudio Salvagni, uno dei legali di Massimo Bossetti condannato all'ergastolo per l'omicidio di Yara Gambirasio, a Crimini e Criminologia su Cusano Italia Tv, dopo che recentemente la Corte d'Assise di Bergamo ha detto ancora una volta no all'accesso ai reperti.

''Noi non ci arrendiamo - continua il legale di Bossetti - e per questo abbiamo già presentato un ulteriore ricorso in Cassazione, visto che nelle tre precedenti occasioni, la Suprema Corte ci ha sempre dato ragione. Ora quindi andremo in Cassazione per la quarta volta perché è un nostro diritto e un diritto di Massimo Bossetti, vedere quei reperti rimasti ed esaminarli. La decisione della Corte d'Assise di Bergamo ha dell'incredibile in quanto fa a stracci i principi fondamentali del diritto. Ci vorrà quindi ancora del tempo ma credo che la Cassazione ci riconoscerà il diritto di riesaminare i reperti. Mi chiedo come è possibile che la Corte di Bergamo nelle precedenti occasioni non abbia tenuto conto del pronunciamento della Cassazione a noi favorevole, decidendo solamente di chiuderci la porta in faccia. Tutto questo è assurdo".