News
Caso Mara Favro, Vincenzo Milione: “Forse sono le sue ossa. C'è una falla nell'inchiesta”
Indagato da un anno parla il titolare della pizzeria dove lavorava la donna scomparsa. Ora è a accusato anche di violenza sessuale ed estorsione


Le ossa ritrovate nei boschi della Val di Susa sono di Mara Favro?
Chiomonte è “sotto attacco” delle tv: è sempre più intenso il tam tam che vorrebbe che le ossa di donna ritrovate con fratture multiple siano le sue. Il primo esame, sommario, vorrebbe che fosse così ma bisognerà avere pazienza sino agli esiti del Dna.
Da oggi Vincenzo Milione è accusato di violenza sessuale ed estorsione
E la pazienza è il ritornello che risuona nella mente di Vincenzo Milione, il titolare della pizzeria dove lavorava Mara Favro che da oggi si vede aggiungere al ruolo di indagato per la scomparsa della donna, l'accusa di violenza sessuale ed estorsione in danno di una donna che lavorava con lui nella pizzeria al posto della scomparsa.
"Vuoi fare la fine di Mara?"
A maggio 2024, Milione avrebbe palpeggiato più volte la dipendente che l’ha denunciato, prendendola di mira con apprezzamenti indesiderati e invitandola a seguirlo nella sua stanza. In un momento di tensione, avrebbe anche detto alla lavoratrice: “Vuoi fare la fine di Mara?”.
"Io per etica non picchio le donne"
Una frase, questa, che lui aveva spiegato come conseguenza di aver scoperto che la sua dipendente fosse al lavoro ubriaca. Ascoltato ha poi aggiunto: "Le ho detto 'Non farmi incazzare che ci sono i clienti'. E lei ha detto a me: 'Perché, se no mi fai fare la fine di Mara?'. Allora le ho detto di andare fuori di qui, perché tutti hanno i pregiudizi. Ho preso la sua roba, la sua borsa e l'ho accompagnata fuori. Per etica io non picchio le donne".
Ad Affaritaliani.it, Vincenzo Milione dà la sua spiegazione sul ritrovamento delle ossa. Milione le è stato notificato qualche nuovo atto?
“Ad ora nessuna notifica, io resto indagato da un anno e poi non mi devono notificare niente, io non c'entro niente”.
Lei è un anno che è indagato per la scomparsa della donna e ora potremmo trovarci di fronte ad un delitto. Come reagisce?
“Ho passato di peggio nella mia vita, io sono stato nel “buco nero” della vita. L'unica cosa che mi fa paura son le persone, la cattiveria delle persone. Il mio dispiacere è che per questa vicenda il mio locale ha perso clienti”.
Visto il ritrovamento delle ossa, che idea si è fatto?
“Se sono di Mara, mi dispiace, chi ha fatto quella merdata oltre a fare quello ha tentato anche di distruggere me. Poi penso che tutto (l'indagine, ndr) non sia stata fatta correttamente, a partire dalle telecamere e dai tabulati. Bastava guardare le telecamere del locale e io non avrei avuto tutti questi problemi. Questa è la falla nell'inchiesta. Poi ci sono i tabulati del telefonini dove ci sono due messaggi di Mara ma sono di due persone diverse. Alle 16 scrive a un certo Carlo e questo Carlo è un signore dove le serviva il padre come badante e poi rimase dopo la morte per fare le pulizie e gli dice che non può più andare a lavorare, A 14 ore di differenza, alle 6 del mattino, invece dice: 'Sai ho deciso di lasciare la pizzeria perché mi tratta come una pezza da piedi'. Ecco, secondo me il secondo messaggio non l'ha scritto Mara e sapendo che ero pregiudicato me l'ha voluto mettere nel culo”.