Conclave, i (veri) motivi dietro il ritiro di Becciu. Ma è ancora mistero sulle carte segrete di Papa Francesco - Affaritaliani.it

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Conclave, i (veri) motivi dietro il ritiro di Becciu. Ma è ancora mistero sulle carte segrete di Papa Francesco

Domattina ci sarà un’altra Congregazione generale. Ogni giorno ha la sua pena: vedremo che cosa succederà oltre

di Antonino D'Anna

Conclave, i (veri) motivi dietro il ritiro di Becciu

La vicenda di Giovanni Angelo Becciu, il cardinale “scardinalato” da Jorge Mario Bergoglio, agita impetuosamente eccellenze e talari Oltretevere. “Becciu? Ha l’appello per il processo di Londra nel mese di settembre, tanto per cominciare. E poi la situazione con lui era troppo complicata… è evidente che i cardinali che più avevano consuetudine quotidiana con Papa Francesco avevano ben chiaro la sua volontà di non ammetterlo in Conclave. E al di là di tutto, alla fine Becciu ha fatto l’unica cosa che poteva fare: chiuderla qua ritirandosi”. Da Oltretevere arrivano parole che fanno luce su quello che sembrava il macigno su questo conclave.

Le lacrime del cardinale

E infatti oggi, piangendo nella Congregazione generale come ha raccontato Open dopo aver parlato con i cardinali Giovanni Battista Re (decano del collegio cardinalizio) e Pietro Parolin (Segretario di Stato), proprio il cardinale sardo condannato a 5 anni e 6 mesi per peculato e truffa, ha parlato di “Voler fare la volontà di Francesco” e così Becciu ha deciso di fare il passo indietro.

Che è alla fine la pietra tombale per tutto ciò che in questi giorni si è discusso sulla sua figura. I risultati sono che: “Parolin vince uno a zero, mostrando di essere pronto a tutelare la memoria di Francesco, mostrando di essere dritto e preciso. La cosa non mancherà di impressionare i suoi confratelli porporati”. Eppure il cardinale è un presunto innocente, uno che è stato condannato in primo grado e sta proseguendo il suo percorso.

Le lettere? Chi è l’esecutore testamentario del Papa?

Bussiamo ad altre porte. “Parolin ha le lettere? Quali? Ci vuole qualcosa di più serio che delle illazioni e poi tra Parolin e il Papa non c’era tutto questo rapporto intimo”. Soprattutto: “Perché le carte sono uscite solo adesso? Perché non prima del Conclave? Soprattutto, chi è l’esecutore testamentario che ha accesso e dispone delle carte? Non si sa: Giovanni Paolo II indicò in Stanislaw Dziwisz, il suo segretario particolare, l’esecutore che aveva il compito di bruciare le carte private del Papa. Nel caso di Benedetto XVI toccò a don Georg Gaenswein, mentre qui? Non si sa: si sa soltanto che le bocche sono cucite in attesa di una comunicazione ufficiale sulla rinuncia di Becciu.

Va bene, ma poi? “Ma poi t’immagini uno così che non vota ma partecipa a tutte le Congregazioni generali ogni giorno? T’immagini quanta confusione può fare una bomba a orologeria come lui? Difficile non ipotizzare una sua corrente o comunque la possibilità di influenzare un po’ di voti: voti che non erano certo progressisti. E adesso i giochi si possono sparigliare eccome. Hanno chiuso nel peggiore dei modi una storia che si sarebbe potuta gestire meglio: ma come, la misericordia e poi succedono queste cose? Ma dai…”. Domattina ci sarà un’altra Congregazione generale. Ogni giorno ha la sua pena: vedremo che cosa succederà oltre.