Cronache
Condanna all'ergastolo per Paolo Bellini, il mandante della strage di Bologna
Dopo 6 ore di Camera di consiglio, il giudici hanno confermato anche le condanne a Piergiorgio Segatel e Domenico Catracchia. Previsto il ricorso in Cassazione
Confermata la condanna all'ergastolo per Paolo Bellini, considerato uno dei mandanti della strage di Bologna. Il presidente dell'associazione delle vittime: "Soddisfatti e pronti per la Cassazione"
Paolo Bellini è stato condannato all'ergastolo per concorso nella strage di Bologna, quando una bomba è stata fatta esplodere all'interno della stazione il 2 agosto 1980, provocando la morte di 85 persone. La condanna per Bellini, ex membro di Avanguardia Nazionale (organizzazione neofascista italiana ormai inesistente), è stata confermata in secondo grado dalla Corte d'Assise di Bologna, presieduta dal giudice Alberto Pederiali. La sentenza è arrivata dopo 6 ore di Camera di Consiglio. Per i giudici partecipò all’attentato neofascista alla stazione.
Tutte le condanne sono state confermate in secondo grado
Paolo Bellini non è stato l'unico condannato durante l'udienza di ieri, lunedì 9 luglio. L'ex capitano dei carabinieri, Piergiorgio Segatel, accusato di depistaggio, ha ricevuto la conferma dei 6 anni dati in primo grado di giudizio. Lo stesso è successo all'ex amministratore di condomini in via Gradoli a Roma (dove i terroristi avevano dei covi), Domenico Catracchia, condannato a 4 anni per false informazioni al pm e ora confermato. Sia Bellini sia Segatel hanno rilasciato dichiarazioni spontanee. Il primo ha parlato per 3 ore, ma non era presente alla lettura del verdetto. Se n'è andato prima perché doveva "sostenere degli interrogatori" e doveva "prendere un farmaco".
La gioia di parenti e membri dell'Associazione delle vittime
Grande gioia tra i parenti delle vittime per le conferme delle condanne. "Questo è un tassello molto importante per confermare la verità che è emersa durante questi due gradi di giudizio. Non è finita, sappiamo benissimo che ci sarà il ricorso alla Cassazione, ma questo è un tassello importante per noi familiari delle vittime. Perché è la parola agli 85 che non possono parlare, questi sono i fatti, sappiamo chi sono stati i mandanti, sappiamo chi è stato. Cercheremo di non fermarci qui", ha detto Anna Pizzirani, vicepresidente dell'associazione delle vittime del 2 agosto 1980.
"È stata premiata la costanza dei nostri avvocati e dell'associazione che ha voluto fino in fondo arrivare alla verità. È un giorno storico. Per Bologna questa sentenza rappresenta un altro passo verso la verità. Proviamo una sensazione di grande sollievo, perché abbiamo fatto tanta fatica e poi perché puoi aspettarti qualsiasi cosa dalle sentenze", ha, invece, detto il Presidente dell'Associazione fra i familiari delle vittime del 2 agosto 1980, dopo la sentenza della Corte d'Assise d'Appello di Bologna. Ha aggiunto: "Siamo molto soddisfatti e siamo preparate anche per la Cassazione".