Cronache

Coronavirus, Bertolaso: "Senza Zangrillo e la clorochina sarei morto"

L'ex capo della Protezione Civile attacca il Cts: "Va oltre le sue competenze" e difende l'ospedale Fiera: "Servirà"

Coronavirus, Bertolaso: "Senza Zangrillo e la clorochina sarei morto"

Guido Bertolaso torna a parlare dopo le polemiche relative all'ospedale Fiera Milano e il suo successivo ricovero in ospedale per aver contratto il Coronavirus. "Sono vivo - dice a La Verità l'ex capo della Protezione Civile - solo grazie al professor Zangrillo del San Raffaele e alla clorochina. Se non fossi andato a Milano da Zangrillo sarei sicuramente morto. Mi portava anche i toast alle 2 di notte quando avevo fame e non lo faceva solo con me ma anche con gli altri pazienti".

"Mi sono ammalato - prosegue Bertolaso - in tre giorni. Non all'ospedale Fiera, ma durante il giro che ho fatto tra i medici in corsia. Non c'erano respiratori per tutti e in quel momento un respiratore era la vita". Bertolaso attacca il Cts: "Una struttura scientifica non deve intervenire anche sui termometri, loro devono indicare la temperature oltre la quale non si entra in classe o in ufficio ma poi dove vada misurata la febbre non è compito loro. Al governo, se mancano i bus consiglio di fare quello che ho fatto io dopo il terremoto in Abruzzo: li requisisca. Ci sarà un indennizzo per lavoratori fermi che potranno tornare a lavorare e si risolverà il sistema degli affollamenti sui mezzi pubblici".