Cronache
Coronavirus, i migranti contro i tamponi. Espolode la protesta anti lockdown
In un centro profughi un operatore afgano è risultato positivo. In 300 si ribellano, deve intervenire la polizia. Paura di restare senza lavoro
Coronavirus, i migranti contro i tamponi. Espolode la protesta anti lockdown
Esplode il caos in un centro migranti, trovato un positivo, in 300 si rifiutano di fare il tampone: "Paura di un nuovo lockdown". Il Coronavirus in Italia non è stato sconfitto. Nonostante i casi di positività siano in diminuzione la malattia non è stata debellata. La fase 3, quella delle definitive riaperture è alle porte, ma ancora si registrano casi di contagi, sparsi a macchia d'olio. Come ade sempio quello che riporta il Gazzettino, relativo ad un caso di positività al centro migranti di Casier in provincia di Treviso, che ha scatenato il caos. Questa mattina, 300 profughi hanno manifestato all'ex caserma Sererna contro il piano di tamponi previsto dall'Usl 2 dopo aver accertato un caso di positività nella struttura. Un operatore afghano, rientrato in caserma dopo le ferie, aveva iniziato ad accusare una febbre persistente, una volta fatto il tampone è risultato positivo. Immediato il piano di prevenzione dell'Usl2 che avrebbe dovuto iniziare stamattina ma è ora bloccato dalla protesta dei migranti che temono una nuova quarantena e un ulteriore stallo delle loro attività. All'ex Serena stanno intervenendo carabinieri, polizia, vigili urbani e operatori dell'azienda sanitaria per cercare di far rientrare l'emergenza.