Crollo Ponte Genova, il documento che fa tremare anche il ministro Toninelli
Fra le carte sequestrate dalla GdF ne spunta una dell'11 giugno 2018 in cui Autostrade segnalava il rischio e chiedeva interventi immediati
PONTE MORANDI: MINISTRO TONINELLI, DOCUMENTO DI AUTOSTRADE SEGNALAVA IL RISCHIO
Due settimane dopo la tragedia avvenuta a Genova con il crollo del Ponte Morandi spunta un inatteso sviluppo. Ovvero che anche lo stesso ministro grillino Danilo Toninelli possa avere delle responsabilità nella catastrofe che ha messo in ginocchio il capoluogo ligure costando per giunta la vita a quarantatré persone.
Già perché, fra le carte sequestrate dalla Guardia di Finanza al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, risulta un documento dell'11 giugno scorso, dieci giorni dopo il giuramento del governo giallo-verde, nel quale la Direzione di vigilanza sulle concessioni autostradali dava il via libera al progetto esecutivo di rinforzo agli stralli del viadotto Morandi. Un progetto presentato da Autostrade per l'Italia.
CROLLO PONTE GENOVA: LAVORI DI RINFORZO DA SETTEMBRE 2018. VIA LIBERA ANCHE DA DANILO TONINELLI
Nella documentazione di cui sopra, si evidenziava che Autostrade per l'Italia era effettivamente al corrente delle problematiche inerenti al ponte e sottolineava la necessità di far partire i lavori da settembre 2018, per agire tempestivamente come riporta Il Corriere della Sera, sulla "progressiva perdita di funzionalità relativa alle pile 9 (quella crollata) e 10 del Polcevera". E nel documento il ministero delle Infrastrutture e Trasporti, quello già retto da Danilo Toninelli, dava parere favorevole con la seguente formula: "L'intervento proposto allunga la vita degli stralli, fondamentali per la statica del ponte".
Al vaglio dei magistrati dunque c'è la possibilità che, nella procedura di valutazione del via libera a tali lavori di rinforzo di cui sopra, si sia sottovalutato il rischio favorendo così la mancata chiusura del viadotto Morandi, malgrado l'evidenza confermata dalla documentazione sequestrata che esso fosse pericoloso.
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