D'Urso, Fiorello e altri Vip contro la violenza alle donne. Venier si dissocia
L'encomiabile campagna di Mara Carfagna contro gli abusi alle donne è ormai virale, ma c'è chi la stigmatizza e la Venier lo appoggia...
Mara Carfagna, vicepresidente della Camera dei Deputati ed ex Ministro delle Pari Opportunità (ritenuta diffusamente una delle migliori che abbiano ricoperto la carica) ha chiamato all'appello le celebrità e i nomi illustri del mondo della cultura, dello spettacolo e della società civile per la campagna di sensibilizzazione promossa in occasione della Giornata dell'ONU contro la Violenza sulle Donne che ricorre domani, domenica 25 novembre, e il cui tema portante è "non è normale che sia normale".
Non è normale, insomma, che sia "normale" la recrudescenza nonché l'escalation degli episodi di abusi, soprusi, prevaricazioni, stupri, molestie, maltrattamenti, che spesso sfociano nella tragedia, nella lesione permanente e nell'omicidio e che vedono costanti vittime le donne. Un bollettino di guerra quotidiano, talvolta addirittura orario, che dev'essere fermato a tutti i costi, o perlomeno arginato il più possibile, anche mobilitando i "Vip" in grado di arrivare a moltissimi interlocutori grazie alla loro influenza e all'impatto che hanno sul pubblico.
Per questo motivo, ogni campagna di sensibilizzazione che coinvolga le celebrità è sempre utile e sacrosanta, come per l'appunto quella indetta dall'onorevole Carfagna alla quale hanno aderito personaggi quali Fiorello, Barbara D'Urso, Claudia Gerini, Bruno Barbieri, Andrea Delogu, Annamaria Bernardini De' Pace, Alessandro Borghi, Maria Grazia Cucinotta, Alessandro Roia, Francesco Montanari, Guillermo Mariotto, Paola Turci, Vincenzo Salemme e Noemi, per citarne solo alcuni.
La campagna ha tuttavia suscitato qualche dissenso, in primis quello del giornalista e scrittore Carmelo Abbate, che sul suo profilo Instagram ha stigmatizzato duramente l'iniziativa giudicandola totalmente inutile, nonché un pretesto per "solleticare la voglia di apparire di personaggi famosi" e che "non serve a nulla". Spicca fra i like al post polemico di Abbate, quello di una donna, Mara Venier, conduttrice di Domenica In e dipendente del Servizio Pubblico Radiotelevisivo e che dovrebbe invece plaudere a tali idee, specie se sono indette per una causa nobile e coinvolgono personaggi celebri e influenti. Per giunta, se vogliamo essere sinceri fino in fondo, molto meglio un Vip che, anche solo per semplice voglia di apparire, promuova una causa nobile (a titolo gratuito) che un Vip che, per snobismo, preferisca invece non prendere posizione o, peggio, stigmatizzi la mobilitazione altrui.
Vieppiù, quanto all'accusa che personaggi del calibro di Fiorello o della D'Urso, forti di un seguito di milioni e milioni di spettatori, debbano ridursi a strumentalizzare una campagna per presunte smanie di visibilità, ebbene possiamo senz'altro dire che le parole di Carmelo Abbate sono senz'altro prive di fondamento, oltre che offensive verso tutti coloro che si sono prestati con slancio e sincerità all'iniziativa. Quel like della conduttrice di Domenica In inoltre, che con il suo seguitissimo salotto del dì di festa attira tanti spettatori, stride alquanto e risulta fuori luogo, specie proveniendo da un rappresentante di un'azienda di Stato sovvenzionata dai contribuenti qual è la Venier. Speriamo che quell'avallo provenga da un disattento social media manager, ma in tal caso, a nostro avviso, sarebbe d'uopo che Mara intervenisse per rettificare.
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