Desiree/ Da Milano a Torino a Napoli: ecco tutti i San Lorenzo d'Italia
Da Milano a Torino alla Sicilia, i buchi neri dove lo Stato non esiste più
Non esiste solo San Lorenzo. I "buchi neri" di illegalità nelle città italiane sono tanti, sempre di più. Aree nelle quali regna l'illegalità più sfrenata e le forze dell'ordine non riescono e non possono intervenire come ce ne sarebbe bisogno, non certo per colpa loro. Sono quei buchi neri nei quali finiscono inghiottite persone vulnerabili, come Pamela a Macerata e Desiree a Roma. Ma come anche tante altre delle quali non si parla sui giornali.
Enclavi di criminalità pura, con clan che occupano militarmente il territorio con tecniche del tutto e per tutto mafiose. Ma con pericoli, se possibile, ancora maggiori. E' il caso di San Lorenzo di cui tanto si parla in questi giorni dopo la morte di Desiree, ma ovviamente anche di tante altre aree cittadine o di intere frazioni finite in mano ai clan, da Nord a Sud.
Da Milano a Torino alla Sicilia, i buchi neri dove lo Stato non esiste più
Qualche esempio? Alcune aree della zona San Siro a Milano, città nella quale anche altre zone come Corvetto. Stesso discorso a Torino, dove l'occupazione dell'ex villaggio olimpico ha fatto penare per lungo tempo i cittadini del capoluogo piemontese. Senza dimenticare Scampia a Napoli, quartieri malfamati ricalcati sul pericoloso esempio delle banlieu parigine si stanno moltiplicando anche nelle città di provincia o di media grandezza, dall'Emilia alle Marche, dalla Calabria alla Sicilia, dove alcuni clan nigeriani stanno occupando militarmente delle frazioni rimaste praticamente disabitate. Tante piccole macchie nel quale lo Stato non esiste più.
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