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Elkann contro i pm: "Dovevate indagarci prima". Ma il giudice conferma tutto

Di Redazione Cronache

Nuova sconfitta in tribunale per John, Ginevra e Lapo. Le perquisizioni e i sequestri sono legittimi, esulta Margherita

Eredità Agnelli, altra vittoria per Margherita. Trema l'impero

La faida tra gli Agnelli in tribunale continua e anche in questa occasione ad avere la meglio è stata Margherita, la mamma di John, Lapo e Ginevra. La difesa dei tre fratelli aveva infatti contestato i tempi e i modi relativi alle indagini a loro carico, ma il giudice - riporta Torinocronaca - ha deciso di blindare l'inchiesta e di fatto confermare il sequestro dei documenti avvenuto in seguito a diverse perquisizioni in varie case e uffici della famiglia. Secondo la difesa, i pm hanno condotto accertamenti senza indagarli formalmente. Se il giudice avesse sposato quella tesi, tutta una serie di atti sarebbero stati nulli. E l’inchiesta sarebbe praticamente crollata. Ma il gip "non ha ravvisato ritardo" perché l’attività investigativa è stata svolta per capire se l’esposto fosse fondato.

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Niente da fare quindi per gli Elkann che puntavano tutto sulla data di iscrizione nel registro degli indagati. La difesa ha provato a sostenere la tesi della mancata iscrizione nei termini corretti, i fratelli si sarebbero aspettati l'atto d'accusa il 23 dicembre 2022, quando Margherita ha effettivamente depositato l'esposto nei loro confronti. Invece, per John Elkann l'avviso è arrivato a febbraio del 2004 e per i suoi fratelli Lapo e Ginevra addirittura un mese dopo, a marzo. Ma il giudice non ha accolto il loro ricorso e l'indagine sul tesoro dell'Avvocato quindi procede. Il nodo della residenza in Svizzera o in Italia di Marella Caracciolo determinerà con ogni probabilità le sorti dell'impero degli Agnelli.