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Cronache
Emergenza frane, al via azione pilota per la sicurezza del territorio italiano

Cambiamenti climatici, abusivismo edilizio, disboscamento, inosservanza delle norme rendono ogni anno più fragile il territorio italiano e comportano una continua emergenza. Adesso l’Asmel scende in campo con un’azione pilota per prevenire frane ed altre calamità. L’Associazione per la sussidiarietà e la modernizzazione degli enti locali il dissesto idrogeologico lancia l'allarme: il dissesto idrogeologico è una delle più allarmanti emergenze del Paese e si accompagna alla mancata attenzione di tutti. L’allarme scatta in occasione delle emergenze per poi svanire subito dopo. Eppure in tutta l’Italiasi conta l’80% delle frane d’Europa, e sono in pericolo il 91% dei Comuni, secondo dati Ispra.

Per questo motivo, attraverso l’organismo nazionale, i Comuni hanno preso l’iniziativa siglando un Protocollo con il più vasto Distretto Idrografico, quello dell’Appennino Meridionale, per una veloce messa in sicurezza dei territori attraverso piani di investimento e misure concrete. A firmare il protocollo il segretario generale dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale, Vera Corbelli e quello dell’Asmel, Francesco Pinto.

L’intesa favorisce percorsi tecnico-gestionali per una più rapida messa in sicurezza dei territori attraverso piani di investimento e misure adeguate, garantisce il supporto tecnico-operativo in materia di tutela, difesa, pianificazione e programmazione delle risorse acqua, suolo.

Un gruppo di lavoro composto dai rappresentanti dell'Autorità di Bacino e da Asmel garantirà agli enti locali il supporto tecnico-operativo in materia di tutela, difesa, pianificazione e programmazione delle risorse acqua, suolo e ambientesu un’area che si estende per 67.459 Kmq e comprende sette Regioni, 25 Province, 1.662 Comuni, 100 Comunità montane, 42 Consorzi irrigui e irrigazione e 20 Soprintendenze per i beni architettonici e paesaggistici.

Nasce così un modello pilota, che potrà essere esteso nel resto d’Italia, per efficientare il percorso per la messa in sicurezza dei territori attraverso piani di investimento e misure concrete.

«I Comuni -spiega Francesco Pinto- devono essere posti al centro delle scelte delle opere da realizzare; al contrario, oggi sono chiamati a meri adempimenti slegati da ogni pianificazione dei fondi, oggi calata dall’alto senza alcun appiglio alle esigenze del territorio che i sindaci conoscono bene perché lo calpestano. Obiettivo è la semplificazione dell’iter procedurale che oggi comporta dispendio di risorse e tempo. Oltre alla definizione delle opere prioritarie, che per i Comuni sono quelle relative alla sicurezza del territorio, edilizia scolastica, efficientamento energetico e mobilità sostenibile. Asmel intende supportare gli enti locali nelle diverse fasi del procedimento, inclusa quella della progettazione digitalizzata (Bim) che garantisce efficienza e trasparenza.In tal modo si finanziano con rapidità i progetti esecutivie si fissano tempi certi per realizzazioni eper i pareri e le autorizzazioni degli enti sovraordinati. Con l’accordo, i Comuni tornano ad essere protagonisti con piani strategici concreti ed efficaci contro il dissesto idrogeologico, e tornano a far sentire la propria voce».

“L’Autorità̀ di Distretto dell’ Appennino Meridionale -afferma a sua volta Vera Corbelli (nella foto)- ha predisposto ed attivato una rete istituzionale con tutti gli Enti territoriali per le attività̀ di pianificazione, programmazione e gestione, che ricevono, altresì̀, un supporto tecnico–operativo dalla stessa Autorità̀ di Bacino Distrettuale in relazione al sistema territoriale ambientale in termini di difesa, tutela, pianificazione e programmazione delle risorse. L’Accordo firmato con Asmel rafforza e potenzia questa rete istituzionale per favorire una più̀ rapida risposta in termini di sicurezza del territorio. La funzione primaria delle Autorità̀ è proprio quella di elaborare ed attuare Piani di Bacino Distrettuale per la difesa dalle acque, per la difesa, la tutela e la sostenibilità̀ della risorsa suolo, al fine di garantirne la quantità̀, la qualità̀, la sostenibilità̀ e la salvaguardia; la compatibilità̀ ambientale dei sistemi produttivi, per la salvaguardia dell’ambiente naturale e per rafforzare la resilienza del sistema di riferimento».

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