Cronache
Extravergine sicuro coi Mastri oleari: "Ecco il nostro certificato di qualità"
"Rappresento una piccola associazione, la Corporazione dei Mastri Oleari che raggruppa e qualifica piccoli produttori di olio extravergini di oliva di eccellenza. Direi tre cose:
1.Il segmento dell’olio extravergine che è rappresentato anche dalle aziende sotto indagine, è un segmento che noi chiamiamo “industriale” , fatto da poche grandi aziende che, che di norma non hanno frantoi, ma imbottigliano l’olio che acquistano. Dove lo acquistano non è dato sapere e le miscele che nerealizzano sono segreti aziendali: queste aziende sono così serie ed efficienti che sono capaci di mettere sul mercato prodotti a costi così bassi che per noi Frantoiani sono inarrivabili.
2.Noi preferiamo distinguerci da queste aziende e identificarci come i Mastri Oleari che frangono olive Italiane e che producono l’olio extravergine “artigianale”. Quindi nell’olio extravergine ci sono due differenti prodotti: l’olio industriale e l’olio artigianale
3.L’olio artigianale dei Mastri Oleari fa una promessa di qualità molto impegnativa e per essere sicuri di garantire al consumatore quello che promettiamo, da alcuni anni abbiamo realizzato la prima certificazione di qualità prodotto nel settore, la Certificazione HS che riguarda i parametri delle tre qualità del nostro Olio: la qualità nutrizionale, la qualità organolettica e la qualità salutistica.
Per questo abbiamo sviluppato una analisi ad hoc che misura il mitico potere antiossidante nell’olio cercando di colmare un assordante vuoto normativo con una certificazione volontaria, che all’epoca era una novità assoluta.
Quando ho visto i titoli dei giornali purtroppo non mi sono stupito per nulla nel senso che è dal 1996 con il famigerato olio di nocciola che vengono alla luce sistematicamente queste cose, è evidente che c’è un problema di normativa, che anche quando si trovano parametri efficaci contro gli oli cosiddetti borderline, finisce tutto sempre allo stesso modo, si allarga un parametro qua, si inserisce un comma di la e rimane tutto come prima.Nel 98, quindi due anni dopo lo scandalo, come associazione abbiamo cercato di reagire per cambiare uno stato di cose che nel tempo ha messo in ginocchio tutto il settore, arrivando ad oggi con migliaia di aziende agricole che chiudono, e a ruota i frantoi, ma anche le grosse aziende che sono in difficoltà perché è un vortice in cui solo la legge del prezzo sembra funzionare.
Abbiamo inventato HS che era la prima certificazione di qualità prodotto nel settore, proprio per cercare di dare una risposta a questo problema … parametri di qualitànutrizionale, organolettica e salutistica, in quest’ultimo caso addirittura sviluppando una analisi ad hoc in quanto il potere antiossidante nell’olio era poco analizzato all’epoca, quindi cercando di colmare un assordante vuoto normativo con una certificazione volontaria, all’epoca era quasi arabo per tutti, anche per me. Oggi alle soglie del 2016 vedo che tutto questo è drammaticamente attuale. Esiste il modo per fare arrivare l’olio di qualità italiano alle persone, esistono i parametri, esistono le aziende in grado di produrlo. Per me non è interessante andare contro qualcuno, è interessante buttare la palla avanti, per uscire tutti dall’impasse.
Ci vogliono le norme ma anche gli attori della filiera si devono evolvere, dell’ulivicoltore alla distribuzione organizzata, e non dimentichiamo i consumatori, che spesso non mettono la dovuta attenzione nella scelta del buon prodotto, anche in altri settori diversi dall’olio peraltro".