Facebook: Cambridge Analytica chiude le operazioni
Cambridge Analytica chiude dopo lo scandalo dei dati di Facebook
Cambridge Analytica, la societa' che aveva sottratto in maniera fraudolenta i dati di milioni di utenti Facebook per poi bersagliarli con messaggi di propaganda politica mirata, chiude le operazioni. Lo rivela il Wall Street Journal. A costringere il gruppo, che collaboro' anche con la campagna elettorale di Donald Trump (e che ebbe tra i primi top manager proprio l'ex chief strategist del presidente Usa, Steve Bannon) a chiudere i battenti sono state proprio le dimensioni raggiunte dallo scandalo, che hanno causato una forte perdita di clienti e una contemporanea impennata delle spese legali.
A marzo la societa' aveva sospeso il suo amministratore delegato, Alexander Nix, e aveva annunciato l'avvio di un'indagine interna per determinare se la compagnia avesse o meno commesso illeciti nel suo lavoro per le campagne elettorali (compresa quella di un partito politico italiano mai identificato). Nigel Oakes, fondatore di Scl Group, l'affiliata britannica di Cambridge Analytica, ha confermato che entrambe le compagnie stanno chiudendo.
Secondo fonti ben informate, la perdita di clienti e le enorme spese legali che la societa' avrebbe dovuto affrontare in seguito allo scandalo hanno condotto alla scelta di chiudere le operazioni. Ai dipendenti e' stato gia' chiesto di restituire i computer aziendali.
La sospensione di Nix era scattata dopo che un giornalista di Channel 4, fingendosi un potenziale cliente, aveva registrato una conversazione con il manager nella quale quest'ultimo suggeriva tattiche elettorali quali corrompere gli avversari, anche attraverso prostitute, per poi ricattarli. L'allontanamento di Nix non e' stato pero' sufficiente a riparare il grave danno d'immagine.