Cronache
Fadil, prime analisi su organi escludono presenza di radioattività
FADIL: NO RADIOATTIVITA', RESTA IPOTESI AVVELENAMENTI METALLI O MALATTIA RARA
Fadil, prime analisi su organi escludono presenza di radioattività
Nessuna traccia di radioattivita' nel corpo di Imane Fadil, la testimone dei processi Ruby, morta il 1 marzo scorso. E' questo l'esito dei primi accertamenti condotti da un pool di consulenti disposti dalla Procura di Milano. Gli esami sul corpo di Imane Fadil, la testimone dell'accusa nei processi Ruby, "escludono la presenza di radioattivita'". Lo si apprende da fonti qualificate.
FADIL: NO RADIOATTIVITA', RESTA IPOTESI AVVELENAMENTI METALLI O MALATTIA RARA
L'assenza di tracce di radioattività sul corpo di Imane Fadil riduce a due le ipotesi investigative per gli inquirenti milanesi: morte per avvelenamento da metalli oppure decesso per una malattia autoimmune. Il primo sospetto nasce dopo i riscontri emersi dall'analisi di sangue e urine: sono emersi "valori alti, ma non letali" per cinque metalli, tra cui cadmio, cromo, molibdeno e antimonio, "quest'ultimo cento volte superiore" alla norma. Non si può escludere, neppure, una malattia rara, autoimmune, che i medici dell'Humanitas non sarebbero riusciti a diagnosticare, dopo un ricovero durato oltre un mese.