Farmacista si rivolge all’AIFA: gli anticoncezionali sono un pericolo
Contraccettivi combinati a rischio: possono provocare patologie arteriose
Tre anni e mezzo fa, l’11 febbraio del 2014, Roberta Borin, 50 anni, farmacista di Rovigo, madre di due ragazze e moglie del sindaco di Villanova del Ghebbo, Gilberto Desiati, è stata colpita da un ictus e non ha dubbi nel dire che la causa potrebbe essere una reazione all’assunzione della pillola anticoncezionale e per questo si è rivolta alla sede nazionale dell’Agenzia italiana del farmaco, l’Aifa.
Secondo la farmacista, l’Aifa terrebbe sotto silenzio le relazioni riguardo alle patologie arteriose che la pillola anticoncezionale può provocare, perché si ritiene sia basso il rischio di iper-coagulabilità delle arterie, ma secondo lei non è affatto vero.
“ Ho documentato cinque casi – dice la farmacista di Rovigo - tre dei quali solo nel 2017 nella nostra Ulss. Li ho segnalati anche su www.vigifarmaco.it, il sito nazionale di farmaco-vigilanza. Vorrei che tutti i medici segnalassero questi casi».
Uno dei casi che la farmacista ha segnalato riguarda una ragazza di Porto Tolle deceduta a soli 16 anni . Era una ragazza sportiva, faceva pallavolo, ed era sanissima. Poi le è stata prescritta una pillola anticoncezionale, una di quelle di quarta generazione ed ha avuto un ictus fatale.
Roberta Borin sostiene che esiste una bibliografia di articoli scientifici internazionali che parlano del rischio ictus, embolia polmonare e infarto, proprio legato all’utilizzo dei contraccettivi combinati, cioè la pillola, l’anello vaginale ed anche il cerotto transdermico».
"L’Aifa tiene sottotono questo argomento perché non si tratta di un farmaco solo, ma di una specifica categoria –spiega la farmacista – e ormai le pillole di terza e quarta generazione sono tantissime. Vorrebbe dire togliere dal mercato decine di farmaci e andare contro interessi economici enormi delle case farmaceutiche".
Roberta Borin prima di essere colpita dall’ictus stava bene ed era in ottima salute. Una sera è uscita con alcune amiche e poi è andata a dormire, e alle 5,30 del mattino dopo si è svegliata con metà corpo paralizzato.
E’stata curata ma le è rimasto un deficit sensitivo. Le manca la sensibilità nella parte sinistra del corpo, al tatto, al dolore, al calore e al freddo.
«Non tornerò mai più come prima – conclude la farmacista - Ho fatto tantissime indagini. E nessuno ha detto che potrò recuperare. Io lavoro ancora perché faccio fisioterapia a casa».