Cronache

Bufera sul sindaco di Nardò Pippi Mellone: "Anpi è pericolo per la democrazia"

La dichiarazione per la chiusura dell'Anpi di Lecce è stata espressa durante la celebrazione per i martiri delle foibe

È bufera sulla dichiarazione del sindaco di Nardò Giuseppe Mellone: "L'Anpi Lecce dev'essere chiusa al più presto, perché rappresenta un pericolo per la democrazia"

"L'Anpi Lecce dev'essere chiusa al più presto, perché rappresenta un pericolo per la democrazia": lo ha detto il sindaco di Nardò, Pippi Mellone, durante la celebrazione, tenuta la sera del 10 febbraio,  ai martiri delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata. Mellone, che in passato ha militato in movimenti e partiti politici di estrema destra, è stato eletto sindaco alla guida di una giunta di centrodestra ma con il sostegno del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. Non a caso, alle recenti primarie del centrosinistra per scegliere il candidato di coalizione alla presidenza della Regione, Mellone ha invitato gli elettori neretini di centrosinistra a votare Emiliano. "Oggi il Consiglio Comunale di Nardò ha onorato con un minuto di silenzio la memoria di questa tragedia mentre la fontana di Piazza Castello è stata illuminata con i colori della bandiera - ha scritto in un post su facebook, subito dopo la celebrazione -  Chi, ancora oggi, rifiuta di riconoscere le dimensioni di questa tragedia e reclama l'oblio per Norma Cossetto e tante altre vittime dei comunisti titini deve solo vergognarsi. Mi riferisco, in particolare, all’anonima Anpi Lecce, una sigla dietro la quale si nascondono uomini e donne fuori dal tempo e dalla civiltà. L'Anpi Lecce dev'essere chiusa al più presto, perché rappresenta un pericolo per la democrazia".

Foibe: il sindaco di Lecce Carlo Salvemini: "Il primo cittadino di Nardò chieda scusa ad Anpi"

"Polemizzi con Anpi Lecce quanto vuole ma non ne invochi la chiusura e chieda scusa": così il sindaco di Lecce, Carlo Salvemini, ha commentato le esternazioni del primo cittadino di Nardò, Pippi Mellone, fatte durante la celebrazione dei martiri delle foibe. Mellone ha dichiarato che "l'Anpi Lecce dev'essere chiusa al più presto, perché rappresenta un pericolo per la democrazia". Secondo Salvemini, "si può dissentire con le posizioni che assume l'Anpi>, perché nessuno ha la patente di infallibilità nel confronto politico", ma non si può "in ragione di una diversa opinione su fatti storici, chiederne la chiusura additandola come un pericolo per la democrazia, perché si cancella il principio della libera manifestazione del pensiero, diritto fondante degli ordinamenti democratici".

L'Anpi - ha ricordato il sindaco di Lecce - "è l’associazione dei partigiani italiani che si sono battuti per consentire a tutti la libertà di esprimersi. la stessa libertà che consente - ad esempio - ad associazioni politiche come Casapound di svolgere la propria attività. Chiedere la chiusura di Anpi e siglare alleanze politiche con Casapound è testimonianza di una totale ignoranza politica e culturale". "Pippi Mellone, che da sindaco ha giurato di osservare lealmente la costituzione, deve conoscere l’articolo 21, secondo cui tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione - ha concluso Salvemini - Polemizzi con Anpi Lecce quanto vuole ma non ne invochi la chiusura e chieda scusa. Evidente non gli è ancora chiara la differenza tra democrazia come libertà di espressione e fascismo come oppressione del dissenso".

Foibe, il presidente della regione Puglia Michele Emiliano: "Ad Anpi diritto ad esistenza perenne"

"L’Anpi si è guadagnata il diritto all’esistenza perenne col sangue dei partigiani di tutti gli orientamenti politici che lottarono e vinsero la guerra di Resistenza, una guerra civile contro chi aveva per vent’anni tolto la democrazia agli italiani e precipitato il nostro Paese nella vergogna delle leggi razziali e nell’orrore della alleanza con il Nazismo, e della guerra. Una guerra ingiustamente scatenata contro gli alleati che ci avevano sostenuto nel corso della Prima Guerra mondiale". Lo ha dichiarato il presidente della regione Puglia, Michele Emiliano, replicando al sindaco di Nardò (Le), che ha accusato l'Anpi di essere "un pericolo per la democrazia".

"L’espressione da parte di chiunque e quindi anche di Anpi Lecce di una opinione libera (e quindi come tale anche opinabile) -ha proseguito il Governatore pugliese- non può avere mai come conseguenza la negazione della libertà di opinione. Non si chiude la sede e non si spegne la voce di chi non si condivide, ma solo di coloro che ricostituiscono il partito fascista e usano la violenza come metodo di lotta politica. La guerra civile è finita da 75 anni ed ha vinto la democrazia contro la dittatura. La democrazia ha la forza di riconoscere il martirio anche degli italiani che furono massacrati dai comunisti titini senza alcuna ragione legittima". "La giornata della memoria per il Presidente Mattarella è giornata di riconciliazione e di pace, non adatta a riattizzare controversie nelle quali ribaltare il giudizio storico sul fascismo o scusare le nefandezze di chi precipitó innocenti nelle foibe.  L’intitolazione di una strada di Lecce a Norma Cossetto - insignita della medaglia d’oro al valor civile da parte del Presidente Carlo Azeglio Ciampi- decisa dalla giunta del sindaco Salvemini si inserisce nel solco delle ragioni che ci hanno fatto ricordare come Regione Puglia il martirio del foibe.  Liberissimi di non essere d’accordo con questa intitolazione, liberissimi di essere a favore. Questo il debito di gratitudine verso i partigiani che morirono per consentirci la libertà di opinione e che non avrebbero certo immaginato polemiche come quelle che hanno determinato questa vicenda. Chi ha giurato di osservare lealmente la Costituzione deve conoscere l’art. 21 della Costituzione “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione“: si può polemizzare con Anpi quanto si vuole ma non se ne puó chiedere la chiusura”.