Cronache

Frana sull'Amalfitana, Corbelli: "Serve Masterplan di interventi strutturali"

Eduardo Cagnazzi

Distretto Appennino Meridionale: mettere in campo azioni di difesa, mitigazione e gestione del rischio con la partecipazione di tutti gli attori territoriali

Gli eventi che si stanno registrando in costiera evidenziano la fragilità di un sistema  esposto ad un elevato rischio idrogeologico che, per essere mitigato in misura consistente,  necessita di un Masterplan di interventi strutturali in una visione sistemica. Lo dice Vera Corbelli, segretario del Distretto dell’Appennino Meridionale, che rileva anche come “occorra configurare le necessarie azioni di difesa, mitigazione e gestione del rischio rivolte alla tutela e valorizzazione di un patrimonio di alto valore, ambientale, territoriale ed economico”. Corbelli afferma che gli strumenti per raggiungere questi obiettivi ci sono, come i forum di consultazione ed informazione, ma occorre la partecipazione di tutti gli attori territoriali. “Un processo di pianificazione sul quale i comuni, gli enti territoriali e tutti gli stakeholder del territorio siano chiamati a fornire il loro contributo di idee e proposte per arrivare a dei piani di gestione condivisi ed efficaci. Per raggiungere questo obiettivo, e in particolare giungere al “Progetto di Piano di Gestione Acque e Gestione Rischio Alluvioni, (Pga e Pgra), per fare un esempio, è stato attivato un processo di informazione e consultazione. Il primo Forum si e’ svolto nei giorni scorsi”. 

A questo forum dovranno seguire altri step di consultazione per l’acquisizione delle osservazioni da parte dei diversi attori coinvolti, l’analisi e la valutazione delle stesse e nell’intervallo fra gli step si terranno dei focus su temi di interesse del Piano di Gestione delle acque. In proposito, Corbelli avverte che il governo delle risorse richiede pianificazione, programmazione e gestione. “Ci accorgiamo di questi beni solo durante le emergenze e le calamità invece dobbiamo quotidianamente operare per la sostenibilità ambientale, sociale, territoriale ed economica. Per raggiungere questi obiettivi occorre avere consapevolezza delle risorse quali beni non infiniti, occorre rafforzare una programmazione organica, sistemica ed unitaria. Servono inoltre adeguate ed unitarie norme d’uso e un processo di pianificazione interdisciplinare, razionale, unitario e partecipato. Il corretto uso delle risorse è indispensabile come comprendere il delicato equilibrio tra domanda sociale e offerta del territorio”