Cronache
Francesco rispedisce a casa Padre Georg. Tornerà in Germania senza incarico
Papa Francesco ha intimato al prelato di lasciare Roma entro e non oltre il 1° luglio e di tornare nella sua diocesi tedesca, senza un incarico specifico
Alla scomparsa di Benedetto, avvenuta proprio a fine anno, Padre Georg aveva cominciato ad attaccare Papa Francesco. Per prima cosa uscì il suo libro, “Nient’altro che la verità”, in cui si tolse numerosi sassolini dalle scarpe. A cominciare dal fatto che Francesco lo aveva di fatto “mobbizzato” dicendogli relativamente al suo congedo da Capo della Prefettura della Casa Pontificia, avvenuto nel 2020: “Lei rimane prefetto ma da domani non torni al lavoro".
Nel libro Georg scrive che: "Restai scioccato e senza parole". Durante le vacanze natalizie del 2022 il prelato sparò ad alzo zero su Papa Francesco. Cosicché alla ripresa delle attività, il 7 gennaio 2023, il Pontefice lo convocò subito in Vaticano e gli fece un liscio e busso memorabile durante il quale le grida risuonarono in tutti i Sacri Palazzi. Da quel momento Padre Georg non solo si tacque d’improvviso ma anzi diventò mitissimo agnello sottomesso al Santo Padre che, tra l’altro, gli aveva imposto un assoluto silenzio.
Fu allora che Georg contattò Marina Berlusconi nel tentativo ormai inutile di bloccare la diffusione del libro già pronto per la distribuzione. Evidentemente il “colloquio” con il Papa aveva avuto il suo effetto e deve essere stato estremamente convincente. Dunque la strategia di Gänswein fu quella di sottomettersi completamente al Papa, sperando di ottenere qualcosa per il futuro. In questa ottica cominciò una serie di incontri in cui trapelarono diverse possibilità per risolvere l’intricata vicenda.
Si fece – per un certo tempo e con una certa insistenza - anche la possibilità di una nunziatura in Costa Rica o di un ruolo ufficiale nella Conferenza episcopale tedesca. Tuttavia la prima ipotesi si rivelò un ballon d’essai utile a tastare la reazione del presule tedesco che infatti non fu molto buona mentre la seconda possibilità si sciolse come neve al sole dopo che i vescovi tedeschi risposero picche temendo che l’arrivo di Padre Georg protesse riaprire i conflitti tra progressisti e conservatori.
Nel frattempo Gänswein cercava di tirare calcetti ben mirati al Santo Padre, partecipando ad eventi come “5 minuti” da Bruno Vespa, quando gli sembrava che ci fosse un calo di interesse nei confronti del suo problema di ricollocazione professionale. Non sfugge neppure che l’ex segretario di Ratzinger prese una posizione “ostile” a quella ufficiale del Vaticano sul caso della scomparsa di Emanuela Orlandi e del relativo possibile coinvolgimento di Papa Giovanni Paolo II. E probabilmente proprio questa ultima posizione pubblica ha irritato definitivamente Papa Francesco che ha deciso di farlo ripartire a mani vuote, rispedendolo nelle fredde foreste tedesche senza alcun incarico ufficiale, appunto come un “provato cittadino”.