Gela, furto d'acqua dalla condotta pubblica: indagati 26 imprenditori agricoli
Trasformati in ingegneri idraulici hanno creato una rete parallela alla condotta idrica Gela-Aragona. Coinvolto anche Calogero Ferro: ha precedenti per mafia
Imprenditori agricoli, prevalentemente di Licata, Palma di Montechiaro e Canicattì, in provincia di Agrigento, si sono trasformati in ingegneri idraulici e imprenditori edili creando una rete parallela alla condotta idrica Gela-Aragona, gestita da Siciliacque, per riempire gli invasi artificiali senza pagare un solo euro. E avrebbero anche attuato diverse tecniche per eludere ogni responsabilità durante i controlli di Polizia: sono gli esiti dell’operazione “H2O” dei poliziotti del commissariato di Polizia di Gela, coordinati dalla Procura di Gela diretta da Fernando Asaro.
Gli indagati, raggiunti da ordinanza emessa dal gip di Gela Marica Marino su richiesta del sostituto procuratore Luigi Lo Valvo, sono in totale 26. Tra le misure interdittive emesse dal gip ad imprenditori e collaboratori c’è anche quella di divieto di accesso alle aziende agricole, oltre al divieto di dimora e presentazione alla polizia giudiziaria.
L’indagine inizia alla fine del 2019 dopo le diverse denunce presentate da Siciliacque per i continui furti con conseguenze al Comune di Licata. Tra gli indagati spunta il nome di Calogero Ferro, di Canicattì: l'uomo ha precedenti per mafia.
IL VIDEO DELL'OPERAZIONE H20
(Seguono le dichiarazioni del procuratore Fernando Asaro e del sostituito Luigi Lo Valvo)
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