Cronache
Genova, l'asilo di Multedo chiuso per accogliere i migranti. VIDEO
L'asilo rubato: Genova, quartiere Multedo, una storia di mala accoglienza
Chiuso per accoglienza : a Multedo 40 bambini sono stati sfrattati da un asilo per far posto a 130 migranti. E’ lo strano ritorno di papa Woijtila : pareva un corteo di Solidarnosc la fiaccolata di popolo che passeggiava martedì sera per le strade del deposito idrocarburi e petroli ( 60 mila metri cubi infiammabili) e protestava contro i “ refugee”. Siamo a Multedo, quartiere operaio del Porto Petroli di Genova, ex rossissimo ed ora in rivolta: una avanguardia di 12 migranti soggiorna nell’asilo locale, destinato dalla defunta contessa Govone, con un lasciato di 60 anni fa, ad ospitare una scuola per ragazzi, doposcuola e asilo. L’asilo assicurava agli abitanti del quartiere, ieri stazione balnerare d’elite ed ora dormitorio di periferia privo di negozi ,palestre e scuole, un’oasi per i bambini del quartiere. Martedì sera, ora dell’aperitivo: un lenzuolo con una citazione del papa polacco apre ora l’ennesima fiaccolata del comitato per Multedo, mentre il circo dei media al completo assiste come a una prima cinematografica alla partenza del corteo.
L'asilo rubato: Genova, quartiere Multedo, una storia di mala accoglienza. Un documentario con la regia di Claudio Bernieri, con le canzoni di Antica Tradizione
Una occasione ghiotta: uno sparuto gruppo di nostalgici della bandiera rossa da un mese arriva puntuale con sfottò e insulti a fare del folklore metalmeccanico contro i residenti definiti “xenofobi, razzisti e fascisti”. E attempati anarchici , rifondaroli d’antan e dame dei centri sociali che paiono comparse di un film di una fiction girata da Moretti per la TV intonano il “bella ciao” secondo il rito del “ borghesi pochi mesi “ di sessantottesca memoria, se la prendono pure con un nonno ex partigiano che difende l’asilo. Gli sfottenti reclamano – tra i falsh dei fotografi- il repulisisti di quelli che definiscono “ xenofobi”. Ecco militanti della Fiom e GCIL -ala dura dei camalli genovesi in testa -contro i residenti rei di volere l’asilo per i propri figli: e racconta un residente del comitato,” certi mangiapreti si sono alleati con la curia, con uno scambio di favori, dopo le aperture di Bagnasco ai cassintegrati dell’Ilva. Qui i rifugiati non li vogliamo”. Perché i 300 rifugiati vivrebbero in un “ residence” circondato da 60 milioni di metricubi di idrocarburi infiammabili. “ E se uno di loro improvvisa un barbecue nel giardino e fa scoppiare un incendio? “ si chiede un dirigente di azienda che al balcone rimira l’asilo Govone.”. E se uno di loro è un lupo solitario che gli viene il ghiribizzo di far saltare tutto in aria? Qui tutti hanno paura,Porto Petroli è a rischio attentati ,è un obiettivo dei terroristi, e questi trecento migranti da dove vengono ? siamo sicuri? Sono tutti bravi ragazzi? In Questura ci hanno diffidato dal dirlo, ma a Multedo con un attentato si potrebbe far saltare in aria tutta Genova, sarebbe peggio di Cernobyl, una catastrofe”. Ed ora, non sapendo più a che santo votarsi, le mamme del quartiere,e Simona Granara,la pasionaria di Multedo, hanno candidato come sponsor il Beato polacco : dall’alto dei cieli prega perché a uno dei trecento rifugiati non gli venga in mente di fare un pic nic nel giardino dell’asilo Govone.. Una storia di mala accoglienza e di furbo business . “Siamo rigorosamente apolitici, nessuna bandiera, ma fischietti e ceri ” assicura Simona: e via con il papa polacco che si sa, mise in tilt il regime dell’est e fece scricchiolare il muro di Berlino. Ora assunto a leader da un quartiere di sinistra di cerca disperatamente una via uscita alla trasformazione dell ‘asilo in hotel 5 stelle per rifugiati programmato dalla curia, sembra dire alla Fiom e a CGIL: “ se sbaglio mi corriggerete”.