Cronache
Gherardo Colombo: "Ad inizio carriera giravo con una pistola, me lo imposi"
Il pm di "Mani Pulite" si racconta a 360°, svelando retroscena inediti sulle inchieste ma anche sulla sua vita privata
Gherardo Colombo: "La paura di prendere un colpo ai semafori"
Gherardo Colombo, uno dei pm principe del pool di "mani pulite" che fece emergere lo scandalo di tangentopoli, si racconta e svela retroscena inediti sulla sua carriera da magistrato ma anche sulla sua vita privata. "Ad esempio sono stato bocciato due volte, in seconda media e poi al liceo. Qualche volta - svela Colombo al Corriere della Sera - mi capitava di portare la pistola. Il 19 marzo 1980 venne ucciso Guido Galli, con cui lavoravo. E nei gironi immediatamente precedenti erano stati ammazzati altri due giudici. Prima linea rivendicò l’omicidio di Guido. Alcuni colleghi scapparono nei Paesi di origine. Io sono rimasto, ma per una settimana ho dormito fuori casa, finché la mia moglie di allora mi ha aiutato a riprendermi. Ma ogni volta che mi fermavo con la moto ad un semaforo e qualcuno attraversava dietro, mi aspettavo il colpo. Nonostante le armi non mi siano mai piaciute mi sono obbligato ad andare in armeria. Alla terza volta mi sono costretto ed ho preso un revolver".
Gherardo Colombo svela un aneddoto su "Mani Pulite". "Avevamo scoperto - prosegue il pm al Corriere - un grande giro di corruzione nella Guardia di finanza di Milano, un corpo con cui avevo lavorato tanto e bene. Un imprenditore, interrogato, coinvolse un colonnello con cui avevo lavorato e di cui mi fidavo, temevo potesse fare un gesto estremo. La lettera che Sergio Moroni aveva scritto decidendo di suicidarsi mi aveva colpito profondamente, per cui ho disposto che, una volta arrestato, il colonnello venisse portato subito da me per l’interrogatorio, per evitare che potesse compiere atti insani, precisando che lo avrei atteso fino al giorno dopo. Arrivò alle 4 di notte e mentre aspettavamo il suo avvocato mi chiese: “Dottore mi dice lei cosa fare? Patteggio la pena? Dico che sono innocente o confesso? Mi dica lei...” Mi sono stupito, pensavo fosse disperato, non era nemmeno imbarazzato".