Cronache

Grillo, stupro di gruppo anche sull'altra ragazza. Aggravante per Ciro e amici

Agli atti finiscono i selfie a sfondo sessuale con l'altra giovane presente in casa. Gli inquirenti interrogano il tabaccaio sbagliato, supplemento di indagini

Grillo, stupro di gruppo anche sull'altra ragazza. Aggravante per Ciro e amici

Il caso dello stupro di gruppo del figlio di Beppe Grillo e dei suoi amici continua a registrare nuovi colpi di scena. Si aggrava la posizione di Ciro e dei suoi compagni accusati di violenza sessuale ai danni di una ragazza italo-norvegese. Cambia il capo d'imputazione, i pm mettono agli atti che anche sulla seconda donna presente in casa ci furono delle violenze. Così - si legge sul Corriere della Sera - ecco le accuse riscritte e notificate di nuovo. Il procuratore Gregorio Capasso e la sostituta Laura Bassani hanno modificato soltanto il secondo dei vecchi capi di imputazione, cioè quello che riguardava le fotografie a sfondo sessuale scattate accanto a Roberta (una delle due ragazze vittime degli abusi) mentre lei dormiva. La ragazza non si accorse di niente ma tre dei quattro inquisiti fecero fotografie oscene in posa vicino a lei. Nel vecchio capo di imputazione non erano specificate le singole condotte dei tre ragazzi che non in tutte le foto erano identificabili. I loro nomi compaiono nell’episodio delle foto ma anche nell’altro capo di imputazione (sempre violenza sessuale di gruppo) che li chiama in causa con l’altro indagato, Francesco Corsiglia.

Gli indagati - prosegue il Corriere - dicono che dopo l’episodio con Francesco (per loro «consensuale») Silvia è uscita in auto proprio con Francesco, Vittorio ed Edoardo a comprare delle sigarette mentre Ciro dormiva. Lei invece non fa alcun cenno alle sigarette. Zero. Quando furono sentiti la prima volta, i ragazzi indicarono il tabaccaio da cui dicono di essersi serviti. Ma gli inquirenti fecero domande al tabaccaio sbagliato e così una delle richieste recenti dei loro avvocati (accolta) è stata proprio sentire il tabaccaio giusto. I legali degli inquisiti potrebbero ora chiedere nuovi interrogatori e in ogni caso entro fine maggio la Procura dovrebbe decidere se chiedere o meno il rinvio a giudizio.