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Cronache
I giovani preferiscono stare a casa piuttosto che uscire. Report

Feste al crepuscolo: la GenZ resta a casa

Nell'era dell'iperconnettività sembra che i party e le feste stiano attraversando un periodo di declino, come suggerisce il recente Prosumer Report internazionale di Havas, dal titolo "Is the party over?". L'indagine, basata su 14.000 interviste condotte in 30 mercati tra uomini e donne dai 18 anni in su, offre uno sguardo approfondito sulle dinamiche sociali attuali e suggerisce che il tradizionale collante sociale offerto dai party potrebbe essere in via di estinzione.

La prima parte del documento pone la domanda chiave: se i party sono stati a lungo considerati liberatori e fonte di nuove connessioni sociali, perché stanno gradualmente perdendo il loro fascino? L'analisi suggerisce che, nonostante il mondo offra infinite opportunità di celebrazione in ogni momento della giornata, una percentuale significativa dei più giovani preferisce rimanere nella propria comfort zone, evitando le festività.

Uno dei dati più rivelatori riguarda la Generazione Z, con il 33% attivamente alla ricerca di scuse per evitare di partecipare a eventi sociali. La violenza durante i party si configura come il principale deterrente, citato dal 48% della Generazione Z. In un'epoca in cui la flessibilità permette di organizzare celebrazioni ovunque e in qualsiasi momento, emerge una sorprendente tendenza da parte dei giovani a preferire i weekend tranquilli a casa, dedicandosi alla visione di Netflix.

La sicurezza e il controllo emergono come temi centrali. Le location familiari, come le case di amici, sono preferite per i party (54% Prosumer, 67% Generazione Z), mentre il 73% dei Prosumer ritiene essenziale mantenere il controllo sulle proprie azioni. La ricerca indica un cambiamento di atteggiamento nei confronti dell'alcol, con il 50% dei Prosumer che non sente la necessità di bere per divertirsi. La tendenza a festeggiare con persone simili per un senso di maggiore sicurezza è evidente nel 52% dei Prosumer.

Sebbene il numero di feste stia diminuendo, il rapporto rivela un'interessante reinvenzione del concetto di party. La qualità prevale sulla quantità, e c'è una crescente enfasi sulla preparazione e sulla scelta degli abiti, equiparate all'importanza dell'evento stesso (92% Prosumer). Il 90% dei Prosumer si dichiara aperto a partecipare a un party organizzato da un brand, riconoscendo la capacità dei marchi di offrire esperienze straordinarie e uniche (83% Prosumer). Pertanto i brand potrebbero emergere come veri e propri "party planner", influenzando positivamente l'esperienza sociale e ridefinendo il concetto stesso di celebrazione.

LEGGI ANCHE: Tik Tok, la guerra dichiarata tra “Boomers” e "Generazione Z"

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