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Cronache
Il MIT sviluppa sinapsi che superano un mln di volte quelle del cervello umano

Come cambierà l’uomo? Diventerà ancora più manipolabile, come una macchina? La scoperta dei ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (MIT) che può sconvolgere l'essere umano

Una scoperta che ha il potenziale di sconvolgere il mondo che conosciamo: al Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston hanno sviluppato un tipo di sinapsi analogica artificiale che supera un milione di volte quelle del cervello. Queste sinapsi funzionano imitando i collegamenti tra le cellule nervose umane ma sono più potenti in modo esponenziale.

Se le nostre vite sono radicalmente cambiate con l’avvento degli smartphone immaginate il potenziale di questa nuova scoperta. Sarà come passare da una società basata sul trasporto di uomini e cose con gli animali a una che usa il teletrasporto per muoversi. Forse a breve si potrà volare, leggere nel pensiero e controllare con la forza della mente dispositivi a distanza. Lo faremo come oggi beviamo un bicchier d’acqua. Il tutto grazie a innesti di queste nuove tecnologie nelle nostre di menti. Con un chip nel cervello l'uomo del futuro sarà bionico. L’integrazione tra macchine e biologia è la strada del futuro. Infatti uno dei settori tecnologici più in espansione oggi si occupa proprio di impianti cerebrali che integrano intelligenza umana e intelligenza artificiale. Con il rischio però che dall'esterno qualcuno si inserisca nella nostra mente e la gestisca.

Sono tanti gli esempi distopici in letteratura e cinematografia che ci spiegano le conseguenze. In futuro sostituire l'umanità con le macchine o degli esseri controllabili sarà qualcosa di più di un film. Ma chi non ricorda "The Manchurian Candidate" di Jonathan Demme, in cui i protagonisti scoprono di avere un microchip impiantato nel corpo e qualcuno dall’esterno li controlla in ogni movimento significativo.

Già si valutano le applicazioni della nuova scoperta nell'apprendimento, nell'industria, nella medicina, nell'intelligenza artificiale e nella robotica che potrà sostituire gli umani nel lavoro e nelle attività comuni. I progressi in questo settore sono impressionanti.

Le sinapsi utilizzate dal MIT sono fatte di vetro fosfosilicato, come dicevamo, molto più potenti di quelle di un essere umano.

Queste nuove tecnologie sono interessanti anche sul fronte risorse: permettono una riduzione sensibile di energia utilizzata a parità di potenza di calcolo. Il consumo di energia oggi è sempre più un problema. Se si considera che i centri di calcolo, i mercati finanziari, le tecnologie blockchain e le grandi strutture tecnologiche consumano quantità abnormi di elettricità, questa innovazione potrebbe radicalmente ottimizzarne i consumi.

Ma ci vorranno almeno un paio di anni per vederne l'uso pratico nella vita quotidiana. Intanto nella società bisognerebbe far crescere la consapevolezza sui potenziali e sui pericoli insiti nella nuova scoperta, con dibatti pubblici anche per circoscriverne l'attività.

Lo si è fatto con i comitati etici, gli intellettuali e gli scienziati esperti che dopo anni hanno delimitato l’uso dell'energia atomica o la possibilità di ricreare la vita umana in laboratorio, lo si dovrebbe fare anche con questa nuova incredibile invezione. Se non lo si farà anche in questo campo sarà come l’avvento dell’atomica nel quotidiano, con masse di consumatori che si innesteranno tecnologie nel cervello per provare l’ebbrezza di nuove esistenze ma senza comprenderne i rischi.

In società come le nostre poi, sempre sotto il giogo politico di paure collettive e crisi emergenziali, come abbiamo visto anche con il Covid e con l’energia oggi, non sarà difficile per chi ha tanto denaro creare esseri e contesti ancora più altamente manipolabili di quelli attuali. Anche senza le sinapsi che superano un mln di volte quelle del cervello umano abbiamo visto durante il Covid come il buon senso e il raziocinio non possano nulla contro il dio denaro e le persone siano preda di Stati e grandi gruppi economici. Le innovazioni vanno a una velocità diversa rispetto alle leggi che ne regolamentano l’applicazione nella società. Ma la società è fatta di persone non di macchine.

In un capitalismo globale finanziario senza radici con i territori, con strutture burocratiche che determinano il tempo della vita (lo Stato, gli apparati militari, ecc...), il sistema della conoscenza e della scienza sempre più complessi ma poco trasparenti e ancora meno controllabili e con la capacità di manipolazione delle nuove tecnologia, il rischio è proprio la fine dell’essere umano come lo abbiamo conosciuto per migliaia di anni.

Una rivoluzione, come tutti i cambiamenti molto radicali, può avere potenziali d’incredibile miglioramento per la vita o procurare devastazioni senza limiti.

 

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