Cronache
Il Noma tragica malattia della povertà che divora faccia e naso.
140000 casi all’anno in Nigeria, Senegal ed Etiopia.
I 177 migranti della Diciotti, secondo quanto riferito dai medici saliti a bordo, presentano segni inequivocabili di scabbia, una malattia da noi ormai debellata.
Ma molte sono le malattie, ormai sconosciute da noi ed invece presenti in molti di quei Paesi.
Ad esempio il Noma.
Un nome che per gli europei significa ‘mangiare, ristoranti, buona cucina’ ma per la Nigeria e Paesi vicini, dal Senegal all’Etiopia, ha un ben altro significato, quello di divorare ( dal greco). Perché il Noma è una malattia drammatica, non contagiosa, di origine sconosciuta che distrugge completamente il naso in pochi giorni.
Noma, il divora naso e faccia. La malattia della povertà
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha registrato ben 140000 casi ogni anno.
Il Noma inizia con una piccola piaga all’interno della bocca e rapidamente si trasforma in una gengivite ulcerosa che distrugge muscoli, pelle e ossa, dalla bocca al naso.
E il processo oltre alla distruzione totale di naso e parte della bocca lascia addosso alle vittime un odore inimmaginabile, simile a quello della putrefazione.
Noma ,il divora faccia e naso. Unica cura gli antibiotici.
Il rimedio farmaceutico è rappresentato dagli antibiotici, merce rara da quelle parti.
Senza queste cure il 90% dei pazienti muore, mentre il restante 10% che sopravvive resta sfigurato per sempre.
La causa ? La povertà all’ennesima potenza. Vengono maggiormente colpiti i giovani più poveri delle città più povere dei paesi più poveri.
Difficile è stato per i medici riuscire a identificare queste cause anche perché la malattia si presta ad essere valutata , da popolazioni povere e senza cultura, come proveniente da demoni oscuri e, di conseguenza, i malati devono essere nascosti e isolati il più possibile. Rappresentano una vergogna per l’intera famiglia.
Il primo che scoprì la terribile malattia, abbastanza comune all’epoca in Europa, fu il medico olandese Carlos Battus nel 1595. Miglioramento nelle condizioni igieniche e alimentari la fecero sparire.
Gli ultimi casi in Europa furono riscontrati nei campi di concentramento di Bergen e Auschwitz.
Il Noma divora faccia e naso. Fra le cause la convivenza con l'allevamento e la sporcizia.
Gli attuali fattori di rischio includono la denutrizione, la mancanza di igiene orale, la povertà e la convivenza con l’allevamento.
Al momento si conoscono i microbi ( tra questi il Fusobacterio Necroforo) che provocano la cancrena ma non la causa scatenante.
Ma un vaccino contro quello che si definisce ‘il naso della povertà’ non è stato ancora trovato.
Sono tutti invece d’accordo che il Noma sia un indicatore preciso di come la globalizzazione e altri squilibri economici abbiano portato a continue violazioni degli elementari diritti umani, primo fra tutti l’alimentazione.