Il Procuratore di Locri, D’Alessio ‘inchioda’ Lucano a grosse responsabilità
Non solo matrimoni ‘combinati’ ma distrazione di denaro
Così la sinistra e i radical chic italiani hanno trovato una nuova vittima da presentare contro la deriva fascista. Una deriva pericolosa che farà cadere il Paese, secondo loro, in una totale democrazia illiberale.
E così Mimmo Lucano, il sindaco di Riace, è diventato, suo malgrado, l’agnello sacrificale difeso da tutti quelli che, fino ad ora, avevano sostenuto che la giustizia va rispettata senza se e senza ma.
Lucano, nuovo martire contro il Governo.
Meno male che in questo uragano di commenti che difendono l’operato del Sindaco si è alzata una voce diversa e seria, quella del Procuratore di Locri, Luigi D’Alessio.
Anticipando con serietà che tutto il sistema accusatorio dovrà essere confermato, il Procuratore ha speso parole significative.
Innanzitutto ha confermato qualcosa di non banale, passato in secondo piano, ovvero che ‘ in questo caso preciso la politica non conta, soprattutto perché l’indagine era partita un anno e mezzo fa con il precedente Governo e che è arrivata alla conclusione in questo periodo solo per caso’.
E questo semplice ma non superfluo dettaglio dovrebbe far riflettere tutti i buonisti dell’ultima ora che stanno usando il sindaco per suonare la carica contro il Governo gialloverde, a loro dire, killer della democrazia, dei diritti umani e pure fascista.
Lucano, nuovo martire contro il Governo. Parole chiare del Procuratore di Locri
Ai giustizialisti di molta parte della sinistra che , in questo caso, sembrano essere diventati un po’ meno ‘giustizialisti’ il Procuratore non le manda a dire e con chiarezza sostiene che ’ il sindaco ha operato come un re e non come un sindaco che dovrebbe rispettare le regole rappresentando i cittadini. Ha ammesso di fregarsene delle regole che sono garanzia per tutti. Riace non è uno Stato. In Italia di Stati indipendenti ne abbiamo solo due: il Vaticano e San Marino’.
Su questa ‘battaglia di disobbedienza civile’, così come viene chiamata dai sostenitori del sindaco, si è tirato in ballo pure Marco Pannella con le sue battaglie di libertà di disobbedienza.
Ma anche qui D’Alessio ha idee molto semplici e chiare ‘ non mischierei la lana con la seta, quello del sindaco-conferma il Procuratore-è stata un’azione molto diversa. Ha avuto un ‘modus operandi’ finalizzato a distrarre somme di denaro senza che ci siano conferme su dove sono finite. Si parla di almeno 2 milioni. Quei soldi non sono stati rendicontati, sono spariti. Riteniamo che Lucano li abbia utilizzati per fini personali. Abbiamo riscontri di grosse spese di viaggi e di beni per la compagna di Lucano, incompatibili con il suo stipendio da sindaco’.
Parole pesanti che sembrano inchiodare il sindaco a grosse responsabilità.
E conclude D’Alessio con un ‘stiamo preparando ricorso al Riesame, ma nelle more andremo avanti con la richiesta di rinvio a giudizio per tutti i reati’.
Lucano, nuovo martire contro il Governo. Riace , in astratto, un bel modello
Al Procuratore poi il tanto decantato ‘modello Riace’ piace in astratto ma la bella storia è stata rovinata da un comportamento aldifuori delle regole.
E comunque vale la pena di aspettare come finiranno le indagini senza fare di Lucano un martire e neppure un criminale.
Certo è che, aldilà delle parole del Procuratore, certe intercettazioni relative al matrimonio combinato tra una giovane irregolare disposta ‘alla flessibilità’ e un anziano italiano avrebbero dovuto non solo far alzare le orecchie degli inquirenti, come è stato fatto, ma soprattutto delle donne di sinistra che avrebbero perlomeno dovuto indignarsi.
Ma il silenzio di queste ultime è stato assordante, e questo fa capire come molto spesso quando si vogliono creare martiri per colpire l’avversario politico non si abbia più equilibrio di giudizio.
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