Cronache
Ilva di Taranto, operaio muore schiacciato da un tubo
Un operaio di una ditta appaltatrice e' morto, travolto da un grosso tubo, nello stabilimento Ilva di Taranto. L'incidente si e' verificato poco fa nell'area di agglomerazione dell'azienda, dove la vittima insieme ad altri operai, era al lavoro e, per cause in corso d'accertamento, e' stato schiacciato dal tubo, restando ucciso sul colpo.
Scattera' alle 11 lo sciopero degli operai dell'Ilva e delle ditte appaltatrici, per protestare dopo la morte dell'operaio, schiacciato da un grosso tubo, avvenuta stamane nell'area di agglomerazione dello stabilimento. La vittima, che aveva 45 anni, si chiamava Cosimo Martucci, e risiedeva a Massafra (Taranto). L'azienda, intanto, ha confermato che l'incidente si e' verificato durante lo scarico dei tubi da un autotreno.
"E' inaccettabile". Cosi' il segretario generale della Fim-Cisl, Marco Bentivogli, giudica quanto avvenuto oggi all'Ilva: un operaio di 47 anni della ditta d'appalto Pitrelli e' morto nel reparto agglomerato. "Sono due, tre anni che l'Ilva e' troppo frequentemente sede di incidenti mortali. Non dovremmo piu' chiamarli incidenti - afferma Bentivogli, intervistato a margine della conferenza organizzativa della Cisl a Riccione - bisogna recuperare una gestione efficace che parta dalla prevenzione dell'insicurezza che c'e' e dalla manutenzione degli impianti". "Evidentemente - aggiunge Bentivogli - sono state fatte delle sottovalutazioni che bisogna recuperare, perche' Taranto e' un impianto grande e importante che necessita di definire procedure di sicurezza molto capillari". Per il leader dei metalmeccanici della Cisl, e' un "bruttissimo segnale" che l'incidente sia avvenuto proprio durante l'incontro a Taranto dei sindacati europei IndustriAll sulla siderurgia".