Cronache
Inchiesta Covid, bene fare chiarezza: ma si indaghi anche sulla Lombardia
La costituenda commissione d’inchiesta sulla gestione del Covid che vuole fare la Meloni? Si indaghi a livello nazionale, ma anche sulla Lombardia
Il contestatissimo Tedros Adhanom Ghebreyesus è stato naturalmente, nel “mondo alla rovescia” in cui viviamo, riconfermato mentre pure lo stesso Speranza -a cui è scoppiata sotto le terga una pandemia mai vista- è stato riconfermato nel suo secondo governo. Intanto la gente moriva. Moriva anche perché la “tachipirina e la vigila attesa” non funzionava e forse era meglio curare. Moriva anche perché il CTT, Comitato Tecnico Scientifico, era infarcito di tutte le specialità tranne di quelle che servivano veramente e cioè virologi, come prestigiose riviste scientifiche internazionali hanno fatto subito (inutilmente) notare. Sarebbe anche interessante capire perché una volta noto che il vaccino non proteggeva dal contagio è rimasto il Green Pass sul lavoro sia con Conte che con Draghi.
Ed ora c’è la costituenda commissione d’inchiesta sulla gestione del Covid che è stata promessa dal centro – destra e che Giorgia Meloni vuole meritoriamente fare. Ma farla significa anche indagare sulla gestione della pandemia a 360 gradi, non solo a livello nazionale ma anche locale della Lombardia dove tutto ebbe inizio e questo significa indagare anche sul governatore Fontana e non solo su Speranza e Conte. Ma l’inchiesta deve fare luce, fare pulizia al di là del colore politico perché chi ha sbagliato deve pagare non importa il partito o le idee. Lo chiedono i tanti che hanno perso la vita in quei terribili giorni di aprile di tre anni fa, con i mezzi militari in fila per portare via i deceduti, lo chiedono i familiari restati senza giustizia. È un dovere civico di ognuno chiedere perché è successo quello che è successo. Lo devono fare tutti, tutti i giorni, finché la Verità venga a galla e chi ha sbagliato paghi.