Cronache
Infanticidi Parma, "sepolti sotto la finestra per tenerli vicini a lei". Il Dna sui neonati: sono entrambi del fidanzato
Il ragazzo di Chiara si rivolge a un avvocato: "Sono la parte lesa". Chiesto nuovamente l'arresto per la 22enne
Infanticidi Parma, il secondo neonato trovato dal cane di famiglia, scavando
Le indagini sul doppio infanticidio di Parma continuano e arrivano nuove conferme dall'esame del Dna. Anche il primo bambino è figlio di Chiara Petrolini, la studentessa di 22 anni accusata di infanticidio e occultamento di cadavere, e del fidanzato. Gli esiti degli esami di laboratorio hanno fornito anche il sesso di quel neonato che aveva 40 settimane di vita: era un maschio. "Non ci è stato detto nulla, né ufficialmente né ufficiosamente", dice a La Repubblica la mamma del fidanzato di Chiara Petrolini. Il ragazzo, operaio ventenne in una ditta di produzione e lavorazione della plastica, dal 9 agosto a oggi si è scoperto padre di due figli mai stretti tra le braccia. Ha sempre sostenuto di non essere a conoscenza delle gravidanze della sua ragazza, di non avere notato la pancia ma che lei invece fosse in piena forma.
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Adesso questo giovane, che è stato sentito più volte dagli investigatori, ha deciso di rivolgersi a un avvocato perché ritiene di essere parte lesa in una vicenda in cui ci sono ancora diversi lati oscuri. Quello che resta del neonato è stato dissotterrato in uno spicchio di terra tra il barbecue e la finestra della stanza di Chiara, il 10 settembre scorso. "Ci siamo convinti — racconta un inquirente a Repubblica — che lei, la mamma, in un certo senso li volesse accanto a sé". Perché anche il secondo neonato, quello trovato dal cane della famiglia spostando la terra, si trovava lì, accanto al fratellino. Resta da chiarire se e chi ha aiutato Chiara Petrolini a partorire e poi a seppellire i due neonati. Chiara ha sempre negato di avere ucciso i due piccoli perché nati già morti. Sul primo bambino ritrovato è stata smentita. I risultati di laboratorio mettono anche fine agli interrogativi su chi potesse essere il padre dell’altro. Adesso la ragazza, per la quale è stata richiesta per la seconda volta una misura cautelare al gip dopo il rigetto della prima, si trova in una casa lontana da Traversetolo insieme alla mamma.