Cronache

"Infermieri, troppo pochi. Obbligo vaccinale? Nessuno ad oggi è stato sospeso"

di Elisa Scrofani

"In Uk si pensa alla 3° dose in autunno. Qui in Italia come la somministriamo se c'è chi ancora non ha ricevuto la seconda?". Parla Andrea Bottega di NurSind

E’ in aumento il numero di infermieri vaccinati che si re-infettano di Covid. Lascia perplessi e preoccupa anche la mancanza di politiche di programmazione tempestive, ad esempio la garanzia di una misurazione puntuale dei livelli anticorpali nel personale.

Sono perfettamente d’accordo e lo trovo un paradosso. Il vaccino copre al 90-95%, e questo vuol dire che ogni 100 professionisti sanitari in 5 o 10 il vaccino non funziona, non hanno anticorpi. La questione dell’obbligo vaccinale fu, tra i primi, tirata in ballo dal governatore Toti della Regione Liguria. Uno dei primi casi è stato il "San Martino" di Genova, dove c’erano questi 10 infermieri, di cui una non vaccinata che avrebbe causato il cluster. Io la conosco, e non è una no vax, ha sempre fatto i vaccini e stava aspettando l’ok dal suo specialista, per via dei suoi problemi di salute, a poter accedere al vaccino. Gli altri 9 erano stati vaccinati, eppure sono risultati positivi. Aver ricevuto il vaccino non significa che non ci si può infettare ma solo che si può prendere il virus senza incorrere nelle forme gravi e quindi nel ricovero ospedaliero. Se ho fatto il vaccino, devo sapere se ho sviluppato gli anticorpi, quindi occorre fare il prelievo per sapere se sono immune o meno. Avrà senso non tanto aver fatto il vaccino quanto sapere se ho gli anticorpi oppure no. E poi, quanto dura il vaccino? Il Regno Unito già pensa a un richiamo con una terza dose a settembre. In Italia se ne parla da qualche giorno, ma non si capisce come si potrà somministrare il terzo richiamo per l'autunno quando ancora alcune fasce devono vaccinarsi o ricevere la seconda dose. Rimane tanta confusione.

bottega 2Andrea Bottega, segretario nazionale NurSind