Cronache
“La strage di Napoli? Figlia del patriarcato”: la tesi di Perrino a Ore 14
Il caso del duplice omicidio a Sant'Antimo: l'intervento del direttore di affaritaliani.it, Angelo Maria Perrino, a "Ore 14"
Cognati uccisi a Napoli, Perrino a Ore 14: “Strage figlia del patriarcato”
Violenza di genere, ma anche violenza in famiglia: non solo il terribile delitto di Giulia Tramontano, ma anche il duplice omicidio a Sant’Antimo, nel napoletano, dove il 44enne Raffaele Caiazzo ha ucciso genero e nuora, sospettati di intrattenere una relazione alle spalle dei due rispettivi coniugi, figli dell’assassino.
Una tesi, questa, fermamente smentita dai familiari delle vittime e dell’uomo, che arrestato avrebbe confessato l’omicidio del genero. Ma cosa ha spinto Caiazzo a scagliarsi con tale ferocia contro i coniugi dei propri figli? È bastata davvero la sola convinzione che i due avessero una relazione clandestina?
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Il direttore di Affaritaliani.it, Angelo Maria Perrino, ne ha parlato nella puntata odierna di "Ore 14", condotta da Milo Infante su Rai Due. “Lo ha voluto fare per una questione di potere. A lui sfuggiva la situazione, e questo è un atteggiamento tipico del pater familias, di chi si mette a capotavola, che è possibile riscontrare soprattutto in alcune aree del Sud. Un atteggiamento patriarcale e ‘tribale’”. Non vuole essere “un’accusa razzista – precisa il direttore Perrino – perchè io sono meridionale. Questo status ha un nome: anomia, che vuol dire assenza di norme. Lui non aveva autorevolezza, ma voleva autorità, un’autorità che però si basava sul nulla”.