Le Polizie europee chiedono al governo e a Mattarella di ascoltare Tonelli
Le Polizie europee chiedono al Governo italiano e al Presidente della Repubblica di ascoltare il Segretario Generale del SAP Gianni Tonelli, impegnato da 58 giorni in uno sciopero della fame contro la debilitazione dell’apparato della sicurezza, che lo ha portato a perdere 24 chili. E’ quanto emerso oggi nella conferenza stampa organizzata a Roma dal SAP insieme al Presidente del CESP (Conseil Européen des Syndicats de Police), il cipriota Andreas Symeou, al Segretario Generale, l’olandese Geert Priem e a una delegazione composta dai responsabili dei maggiori sindacati di polizia di Albania, Cipro, Francia, Macedonia, Olanda, Portogallo, Romania e Spagna.
“E’ incredibile che in un Paese importante e al centro dell’Europa come l’Italia, le istituzioni non vogliano avere un incontro con Gianni Tonelli – ha sottolineato Symeou – Il CESP, in rappsentanza di 500 mila poliziotti, auspica che si arrivi finalmente a un dialogo con il premier e con il ministro dell’Interno e soprattutto invita il Presidente della Repubblica ad intervenire e a prendere in mano la situazione. Quanto denunciato dal SAP – ha continuato Symeou - è un problema del Governo italiano che deve farsi carico della sicurezza di tutto il popolo. La polizia non può affrontare il proprio lavoro senza un adeguato equipaggiamento e senza un’adeguata formazione professionale. Proprio per questo rimarrò a Roma fino a lunedì e sono pronto a trovare una mediazione con chiunque voglia discutere di queste problematiche”.
“Il CESP è vicino alla protesta di Tonelli – ha precisato Priem – e continuerà ad appoggiare la sua battaglia. E’ fondamentale che il Governo italiano inizi un dialogo che fino ad oggi ha rifiutato. La protesta di tutti i sindacati di polizia europei continuerà a fianco del SAP fino a quando non si arriverà ad un confronto. La mancanza di dialogo è incredibile e non è accettabile – ha proseguito Priem – ed è un problema che potrebbe diventare pericoloso anche per la sicurezza di tutta Europa. Anche io sono pronto a svolgere un’azione di mediazione con i vostri esponenti di governo. Se non otterremo dei risultati, continueremo la nostra azione nelle sedi del Consiglio d’Europa a Strasburgo e a Bruxelles”.
“La cosa inaccettabile – ha evidenziato Tonelli - è stata che quando noi abbiamo denunciato all’opinione pubblica questa situazione e quando il Governo ha riscontrato che poteva diventare pericolosa soprattutto dopo i fatti di Parigi, allora è iniziata un’attività di repressione politica illecita. Questa è una cosa grave perché noi siamo i guardiani dei valori democratici e non possiamo subire delle azioni repressive come quelle attuate dai nostri vertici”.