Cronache
I legami di Massimo Segre con De Benedetti. Una storia di soldi e di corna
Il ruolo di San Martino nell’elargire i "doni"
I legami di Segre con De Benedetti. Una storia di soldi e di corna
L’incredibile vicenda di Massimo Segre che ha annunciato la separazione dalla sua donna nel giorno previsto per l’annuncio del matrimonio si arricchisce di nuovi particolari. Ma cosa era successo? La sua promessa sposa, la politica e imprenditrice Cristina Seymandi, collaboratrice dell’ex sindaca di Torino Chiara Appendino, era stata brutalmente mollata in pubblico a causa del sospetto di tradimenti, con i presunti amanti in platea. Ne abbiamo parlato qui. La vicenda ha del clamoroso e sembra tratta da un film di Woody Allen.
È una storia comunque abbastanza triste perché - ammesso che il torto ci sia stato e naturalmente va provato - resta il fatto della vendetta con messa alla berlina pubblica della sospetta fedifraga in una sorta di giustizia “fai da te” che solo il facoltoso imprenditore e banchiere poteva permettersi, mentre per il resto della popolazione le corna vanno portate con cristianissima rassegnazione.
Il Segre sembra voler dire: “perché io so’ io e voi nun siete un cazzo”, come ci insegnava quel saggio del Marchese del Grillo che di queste cose se ne intendeva. Il fatto però è che la vicenda ha accesso i riflettori mediatici anche sulla sua attività professionale e così la Procura di Torino ha aperto una inchiesta sulla azienda la Directa Sim, sebbene l’ex fidanzata ribadisce di voler continuare a lavorare con lui, nonostante tutto quello che è accaduto, quasi a denudare una nuova fragilità di questa donna, anche dal punto di vista lavorativo.
Ma lo scandalo è che questa vicenda è avvenuta nella “Torino bene”, negli antri più riservati della buona borghesia sabauda, tutta biscottini e vermut. Però Torino è anche la città di Carlo De Benedetti e Segre – guarda caso- ne è il commercialista. Segre è anche di origine ebrea, come del resto l’Ingegnere.
Il ruolo di San Martino nell’elargire i “doni”
A questo punto i popcorn sono d’uopo perché già stiamo assistendo ai contorcimenti di Domani, il giornale di cui De Benedetti è l’editore, stretto in una morsa: da un lato è umano che l’Ingegner Carlo spinga per proteggerlo questo rude uomo barbuto che ha disonorato pubblicamente la sua femmina, ma dall’altro il comitato di redazione e le femministe al peperoncino che sono al quotidiano vogliono “vendetta tremenda vendetta” per l’ardire di questo patriarca piemontese che ha avuto il coraggio di far sapere in pubblico che se cammina chino sotto il peso di qualcosa si tratta di un dono dell’ineffabile San Martino.
E non è che Segre sia l’unico a camminare vessato dal peso ma –nel caso- all’italiano medio, ugualmente vessato, dà fastidio che lui la vendetta non se la possa prendere o almeno non in queste proporzioni bibliche e così deliziosamente coreografiche. Quindi questo caso farà storia sia per il tema, sia per il luogo, “la Sabaudia”, sia per la modalità ma soprattutto per il dibattito che si aprirà a sinistra tra progressisti, sempre divisi tra il Dio Soldo e quel mattacchione di San Martino che ha sempre il sacco pregno di sgraditi regali.