Cronache

Lo scudo penale è l’unica condizione per Arcelor per riaprire la trattativa

Daniele Rosa

Finalmente i sindacati raccontano la realtà sull’accordo saltato

Scudo penale, due parole che il movimento pentastellato non vuole sentire ma che rappresentano la condizione indispensabile affinché la multinazionale Arcelor Mittal possa cominciare a ritrattare il suo ‘complicato’ impegno con il Governo italiano e la città di Taranto.

 

Vale la pena sottolineare che a Taranto, per chi avesse la memoria corta, il M5S sia nelle politiche passate sia nelle ultime europee è sempre stato il primo partito pur evidenziando tra una e l’altra elezione una perdita di voti molto considerevole.

 

E hanno vinto affascinando anche con un’ideologia che voleva chiudere lo stabilimento e farci un futuristico parco ambientale ed energetico ( così diceva più o meno Grillo) dove gli unici che ci avrebbero guadagnato, forse, sarebbero stati i cigni e le papere degli eventuali laghetti.

Scudo penale condizione indispensabile per riaprire la trattativa

I pentastellati, bisogna riconoscerlo, sono stati coerenti nel dire no a tante cose ed anche in questa precisa occasione hanno detto no allo scudo penale che, mantenuto, avrebbe tolto tutti gli alibi alla multinazionale franco-indiana.

 

E così adesso si cerca di ‘confondere’ l’opinione pubblica sulla’ l’errore madornale di aver cancellato la norma.

 

Sono giorni  infatti che il fuoco di fila mediatico delle trasmissioni e degli opnionisti left oriented’ e di buona parte dei membri del Governo stanno proponendo un racconto un po’ diverso da quello che sta succedendo : lo scudo penale è un falso problema, vogliono andarsene perché perdono tanti soldi ogni giorno, non hanno fatto nessuna bonifica, sono qui solo per spaccare il paese e togliere questo asset all’Italia’.

 

Tutto vero? Un po’ e un po’.

 

L’unica cosa certa è che tutto questo dramma nazionale è scaturito da un altro no ideologico della parte più importante dell’attuale Governo.

 

E questo errore è emerso chiaro e spietato, non dall’opposizione( costretta a firmarlo obtorto collo quando era al Governo coi grillini) ma dalla Fiom, uscito dopo  tre ore di incontro con i  vertici del colosso dell’acciaio.

Scudo penale condizione indispensabile per riaprire la trattativa

I sindacati, senza mezze parole hanno detto che: ‘Arcelor Mittal ha ribadito che il problema fondamentale è lo scudo penale e che se non verrà ripristinato si proseguirà sulla strada del recesso del contratto di affitto.

 

’Siamo a un metro dal caos’ raccontano i sindacalisti mentre la musica che si continua a sentire da parte del Governo è che la multinazionale ha cercato un pretesto, ma voleva andarsene. Magari ha pure fatto degli illeciti, come stanno investigando i giudici.

 

Certo è che, quasi sempre, le responsabilità non si tagliano mai con il coltello e in questo caso se proprio occorre farlo la parte maggiore della fetta di responsabilità spetta a quei qualcuno che, con la propria ideologia, hanno fatto saltare il banco dando un alibi troppo facile ad una multinazionale dal pelo troppo lungo.

E vale sempre la pena ricordare che la medesima ideologia, se fosse stata perseguita, avrebbe chiuso ad esempio il TAP al Sud, la TAV al nord  e nemmeno dato le Olimpiadi Invernali all’Italia. Senza dimenticare il Salone dell’Auto a Torino ‘scappato’ dalla città del sindaco Appendino per una più accogliente Milano.

 

E questi sono dati di fatto.