Lo Stato responsabile della morte del giovane bengalese Samsun Haque
leggi inadeguate non difendono gli italiani dai clandestini
Lo Stato Italiano è responsabile in pieno della morte del giovane Samsul Haque, ucciso ieri da due clandestini marocchini a Milano.
Due migranti sbarcati che, dal 2017 nel nostro Paese in completa irregolarità, vivendo di furti e rapine.
Quando due malavitosi di questo tipo, senza fissa dimora, ammazzano un giovane migrante lavoratore regolare del Bangladesh, la colpa è di uno Stato che non è capace di tutelare e difendere i suoi cittadini onesti.
Criminali e clandestini. Colpito un cittadino straniero onesto e regolare
Certo perché il povero Samsul di soli 22 anni e sposato da 4 mesi con una giovane sua connazionale che attendeva un suo ritorno o attendeva solo la possibilità di raggiungerlo nel nostro paese, altro non era che un cittadino straniero onesto, un lavoratore che aveva voglia di integrarsi davvero e aveva tutto il diritto di essere difeso.
Il Sindaco Giuseppe Sala ha detto che la situazione della zona della Stazione Centrale ‘ merita attenzione ma non è a livello di emergenza’.
Forse si, forse no ma di una cosa si è certi: la politica che è stata portata avanti sui migranti irregolari in questi ultimi due anni è stata vergognosa e fallimentare.
Criminali e clandestini. Una politica di gestione dei migranti fallimentare
Non siamo stati capaci di contenere minimamente gli sbarchi dal Nordafrica e nemmeno siamo stati in grado di far cambiare le regole del Trattato di Dublino.
In aggiunta non siamo stati capaci di fare leggi che garantissero i richiedenti asilo e rispedissero al loro paese tutta quella valanga di clandestini, la maggior parte dei quali ora vaga nel nostro paese delinquendo, rapinando, violentando e come manovalanza nel narcotraffico e nel mondo della prostituzione.
In nome di una solidarietà, coerente con l’attitudine di un Paese ospitale come l’Italia, abbiamo lasciato che le nostre città venissero invase da gente di tutti i tipi che ora fatichiamo a controllare.
Criminali e clandestini. Una politica responsabile.
Ecco perché la morte di questo ragazzo è sulla coscienza di una politica che, a differenza di tanti altri Paesi in Europa, non è stata capace di dare leggi atte a garantire il rispetto della legalità.
Di delinquenti nel nostro Paese ne abbiamo abbastanza e le nostre Forze dell’Ordine, pur con le mani legate da una legislazione ipergarantista, riescono ad arginare la criminalità nostrana.
Non è invece comprensibile accettare che i cittadini si sentano indifesi da criminali importati che in qualsiasi paesi civile sarebbero rimandati al loro paese e, forse, nemmeno fatti entrare.