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Cronache
Londra, Khalid Masood simbolo del terrorismo fai da te. La verità sull'Isis

KHALID MASSOD. ECCO CHE COSA C'E' DIETRO IL NOME DELL'ATTENTATORE DI LONDRA

Khalid Masood, 52 anni. Sono queste le generalità dell'attentatore di Londra. Ma che cosa ci dice questo nome? Quale mistero nasconde? Come ha potuto questo britannico di seconda generazione diventare un killer dell'Isis? 

Nato nel Kent il 25 dicembre del 1964, Masood utilizzava una serie di alias e più di recente ha vissuto nella città di Birmingham, nella contea di West Midlands. Anche se conosciuto dai servizi segreti britannici, non era stato messo sotto sorveglianza perché considerato marginale. Masood aveva dei precedenti penali per aggressione e per altri reati.

"Masood - si legge nella nota di Scotland Yard - non era sotto indagine e non c'erano informazioni di intelligence riguardo a sue intenzioni di lanciare un attacco terroristico. Tuttavia era noto alla polizia e aveva una serie di diverse condanne per aggressione, lesioni, possesso di armi e reati di ordine pubblico. La sua prima condanna è stata emessa nel novembre 1983 per danni e l'ultima nel dicembre 2003 per possesso di un coltello. Non era mai stato condannato per terrorismo".

Un quadro che si ripete. Il cittadino europeo di seconda generazione che cresce in una situazione di esclusione sociale che lo portano a frequentare il mondo del piccolo crimine. Era stato così a Parigi, era stato così a Bruxelles. Molto spesso sono le carceri il luogo dove il soggetto da criminale di piccolo taglio senza alcun interesse per la religione o l'Islam si trasforma in un fondamentalista.

E' qui l'anello debole del passaggio. La radicalizzazione avviene quasi sempre in carcere e per i più fanatici, come Masood, il passaggio successivo è quello dell'organizzazione dell'attentato. Non bisogna pensare ad addestramenti lunghi e faticosi in terre mediorientali. Non sempre siamo di fronte a una vera e propria milizia come al Bataclan.

A Londra, come prima a Nizza e Berlino, ha agito un uomo da solo, un "terrorista fai da te". Il cosiddetto lupo solitario che reperisce le informazioni online sui siti jihadisti e che magari non ha nemmeno contatti diretti con affiliati all'Isis. Isis che però ha gioco facile a mettere l'ombrello sugli attacchi perché l'Isis è un brand, una religione. 

Il problema è che gli attacchi di questo tipo sono per certi versi ancora più pericolosi di quelli eterodiretti e organizzati direttamente dal Califfato. Il motivo è semplice. E' impossibile prevedere quando un soggetto unico agirà, come e perché. Prevedere le mosse di un terrorista fai da te è praticamente impossibile, così come è impossibile controllare qualsiasi criminale di piccolo taglio con un cognome dall'origine straniera. Ecco perché Londra, purtroppo, non sarà l'ultimo episodio di quell'ondata di attacchi che ci siamo abituati a conoscere da Charlie Hebdo in poi.

twitter11@LorenzoLamperti

 
Tags:
londrakhalid masoodterrorismo fai da teisis
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