Mafia Capitale, coinvolto il direttore de "Il Tempo" Chiocci. Lui nega
Mafia Capitale: pm, Chiocci avvertì Carminati delle indagini. Lui: allibito
Mafia Capitale: pm, Chiocci avverti' Carminati delle indagini
Avrebbe aiutato Massimo Carminati "a eludere le investigazioni dell'autorita' giudiziaria che procedeva nei suoi confronti per i delitti di associazione a delinquere di stampo mafioso e di corruzione, comunicandogli, per il tramite di Salvatore Buzzi, di avere appreso in ambienti giudiziari della indagine a suo carico e di attivita' di intercettazione e di riprese video in corso": e' questa l'ipotesi di favoreggiamento che la Procura di Roma ha contestato al direttore del quotidiano 'Il Tempo' Gian Marco Chiocci.
Mafia Capitale: Chiocci, sono allibito, mai avvertito Carminati
"Confermo di aver ricevuto questa mattina un avviso di conclusione delle indagini sull'inchiesta Mafia Capitale. Risulto indagato (ma lo ero gia' dal dicembre 2014 come anticipai ai lettori) insieme ad altre 28 persone. Inutile dire che sono allibito ed enormemente sorpreso dalla decisione della Procura di Pignatone che evidentemente non ha ritenuto sufficienti le dettagliate spiegazioni da me rese a verbale il 6 luglio 2015". Lo spiega in una nota Gian Marco Chiocci, direttore del quotidiano 'Il Tempo', indagato per favoreggiamento in uno dei filoni di inchiesta di 'Mafia Capitale'. "Ribadisco, una volta di piu', - chiarisce Chiocci - di non aver mai riferito notizie di indagini a Carminati, indagini peraltro note allo stesso Carminati (come emerso ripetutamente al processo e come mi disse lo stesso Carminati allorche' provai invano a intervistarlo) e a tantissimi giornalisti che di Carminati e dei dettagli segretissimi delle indagini di Mafia Capitale scrissero in tempi non sospetti, a piu' riprese, in articoli e libri, essendo evidentemente la notizia di dominio pubblico nel mondo della cronaca giudiziaria. Ribadisco infine come dalla lettura degli atti emerga chiaramente come sia stato Buzzi (che mi venne presentato da Alemanno come persona perbene) ad aver chiesto notizie a me e non sono certo io ad avergliele date. Non frequentando piu' da tempo i palazzi di giustizia, di quell'inchiesta non sapevo nulla, se non quello che leggevo su altri giornali". (AGI)