Cronache
Migranti, crollano in Italia sbarchi ed arrivi. I numeri e le ragioni
In un anno gli arrivi sono scesi del 60% per ragioni politiche e non solo
Migranti, nel 2024 un calo degli arrivi del 60%
Il Ministero dell'Interno ha reso noti i dati sugli arrivi dei migranti in Italia dal 1 gennaio al 31 dicembre. Numeri che raccontano un calo deciso, netto, negli arrivi rispetto non solo al 2023 ma anche al 2022.
I numeri
Nei 12 mesi il numero di migranti arrivati nel nostro paese è stato di 66.317. Nello stesso periodo del 2023 erano stati 157.651. Il calo quindi è importante, siamo a -58%. Per quanto riguarda le presenze nei centri d'accoglienza sparsi nel paese siamo a quasi 140mila.
Importante notare la provenienza dei migranti arrivati sulle nostre coste. dopo decenni a prevalenza africana il 2024 vede come primo paese il Bangladesh (13.779 persone, il 20% del totale, attraverso non tanto il Mediterraneo quanto la rotta balcanica), seguito da Siria e poi solo terzo un paese africano, la Tunisia con 7.667 unità.
Il calo di sbarchi è evidente anche guardando il dato dei minori non accompagnati. Nel 2023 eravamo a quota 18mila; negli ultimi 12 mesi il numero è sceso a soli 8mila minori.
Anche il numero di morti nel Mediterraneo sembra segnare il medesimo calo. Nel 2023 erano stati (secondo Unhcr) 2300 mentre nei primi 9 mesi del 2024 erano scesi a 1430 (con una proiezione al 31 dicembre di 1800). A dimostrazione del fatto che meno barche partono e meno morti ci sono.
Le Ragioni
Pensare che dietro il calo ci sia uno stop globale dei flussi migratori è sbagliato. Sono semplicemente cambiate le rotte. Piuttosto che quella nel Mediterraneo il 2024 è stato l'anno in cui i migranti hanno preferito il percorso occidentale dall'Africa all'Europa lungo l'Oceano Atlantico e non più il Mediterraneo.
È importante però capire cosa ci sia dietro questo cambio di direzione.
I trafficanti, chi gestisce il mercato dei migranti, ha perfettamente chiara la situazione geopolitica. E quindi, trattandosi di un mercato, di un'attività commerciale, sceglie le situazioni più vantaggiose.
È quindi evidente che gli accordi siglati dall'Italia con alcuni paesi nord africani e la nuova filosofia dell'Unione europea sull'accoglienza (meno permissiva) hanno portato chi procura e gestisce barconi a scegliere una nuova rotta più vantaggiosa dal punto di vista pratico ed economico. Il rischio di avere un barcone bloccato nel mare con i clandestini a bordo rispediti subito a casa non è sostenibile per chi chiede almeno 2000 euro per il trasporto dall'Africa all'Europa.
Questo rafforza, secondo tutti gli esperti di migrazione, la convinzione secondo cui l'Italia sia alla fine un paese di primo approdo per la sua posizione geografica, ma soprattutto di transito con i clandestini alla ricerca di fortuna in altri paesi europei come la Germania e le nazioni del nord Europa.
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