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Cronache
Migranti, ipotesi blocco alle navi straniere

Sull'immigrazione passo formale dell'Italia con la Commissione Europea. Il governo ha dato mandato al rappresentante presso la Ue, l'ambasciatore Maurizio Massari, di porre al commissario per le migrazioni Dimitris Avramopoulos il tema degli sbarchi nel nostro Paese. Messaggio consegnato dall'Italia alla Commissione: la situazione che stiamo affrontando è grave, l'Europa non può voltarsi dall'altra parte. Massari, nel suo incontro con Avramopoulos ha evidenziato che la situazione è ai limiti della capacità di gestione, con un impatto sulla vita socio-politica del Paese. Per questo potrebbe essere difficile permettere nuovi sbarchi.

Anche il capo dello Stato Sergio Mattarella, in visita in Canada, durante l'incontro con il premier Justin Trudeau ha parlato dell'emergenza migranti: "In questi giorni sono arrivate 12mila persone. La situazione è difficile, se si va avanti con questi ritmi, se gli sbarchi non si fermano, il fenomeno diventa ingestibile". Per il presidente rimane comunque prioritaria l'accoglienza ai migranti. "Un Paese da solo non può farcela. Anche un paese grande e aperto come il nostro. Serve la collaborazione internazionale, ma alcuni Paese dell'Europa restano insensibili". Il fenomeno migratorio, ha aggiunto il presidente "va governato assicurando contemporaneamente la sicurezza dei cittadini".

"Siamo in queste ore alle prese con la difficile gestione dei flussi migratori. Un Paese intero si sta mobilitando, si sta impegnando per governare i flussi e per contrastare i trafficanti. Non per soffiare sul fuoco ma per chiedere al alcuni paesi europei di smetterla di girare la faccia dall'altra parte perchè questo non è più sostenibile", ha aggiunto il premier Paolo Gentiloni intervenendo al congresso della Cisl.

Un peso insostenibile
È insostenibile, viene spiegato a motivare il passo italiano, che tutte le navi che fanno operazioni di salvataggio approdino in Italia. Il governo starebbe valutando la possibilità di negare l'approdo nei porti italiani alle navi che effettuano salvataggi dei migranti davanti alla Libia ma battono bandiera diversa da quella del nostro Paese. Secondo fonti governative è ormai "insostenibile" che tutte le imbarcazioni che operano nel Mediterraneo centrale portino le persone soccorse in Italia.

L'Italia, sottolineano le fonti, continuerà a salvare vite in mare come sempre ha fatto in questi anni, ma non è più sostenibile che tutto il peso dell'accoglienza debba gravare sul nostro Paese. Salvataggi e accoglienza non possono essere disgiunti e dunque il contributo dell'Ue non dovrà limitarsi alle operazioni di soccorso in mare.

L'ipotesi: negare l'approdo alle ong straniere
L'eventuale blocco degli sbarchi di migranti riguarderebbe solo le navi gestite dalle Organizzazioni non governative. Durante l'incontro con il commissario Avramopoulos, l'ambasciatore italiano non avrebbe annunciato alcuna modifica delle operazioni Ue nel Mediterraneo centrale

"Al di là delle operazioni Ue, che non sono in discussione, la questione degli sbarchi è regolata dalla legge internazionale. La Commissione Ue tuttavia ritiene opportuno che qualsiasi cambiamento nelle politiche sia prima discusso e comunicato nel modo giusto, così da dare alle Ong l'opportunità di prepararsi", ha spiegato all'Ansa Natasha Bertaud, portavoce della Commissione Ue.

Le regole operative delle missioni Triton e Sophia prevedono che i migranti salvati da navi di altri Stati membri che vi partecipano siano sbarcati nei porti in Italia. Secondo una fonte comunitaria, le modalità operative delle due missioni possono essere modificate solo all'unanimità dagli Stati membri partecipanti.

I servizi giuridici della Commissione sono al lavoro per valutare le implicazioni giuridiche della decisione italiana. Secondo una prima analisi, sarebbe possibile per le navi che battono bandiera di un altro Paese e che operano fuori dall'area di ricerca e soccorso (Serach and rescue o Sar, ndr) italiana.

Avramopoulos: "Situazione insostenibile"
"Se necessario siamo pronti a aumentare sostanzialmente il sostegno finanziario all'Italia", ha detto Avramopoulos. "L'Italia ha ragione nel dire che la situazione sulla rotta del Mediterraneo centrale è insostenibile", ha aggiunto,  spiegando di aver incontrato il rappresentante italiano presso la Ue "per vedere come migliorare il sostegno al Paese". "Abbiamo l'obbligo di salvare vite", ha aggiunto. Ma "non possiamo lasciare un pugno di Paesi ad affrontare questo. Il luogo per discuterne è la riunione informale dei ministri degli Interni Ue a Tallin, la settimana prossima".

Un flusso continuo
Sono circa 650 i migranti soccorsi e salvati oggi nelle acque del Mediterraneo centrale nel corso di 5 operazioni coordinate dalla sala operativa centrale della Guardia costiera a Roma. I migranti viaggiavano a bordo di quattro gommoni e di un barchino.

Nelle ultime 48, come ha ricordato anche Mattarella, in Italia si stanno facendo sbarcare 12mila migranti, da 22 navi, molte di queste di organizzazioni non governative. Stamane a Pozzallo è arrivata la nave militare Foscari con 673 persone. Tra loro c'è anche il corpicino senza vita di un neonato, era nato sul barcone raggiunto dalla nave militare italiana. Forse un problema respiratorio è stato letale e per i soccorritori non c'è stato nulla da fare.

I dati del Viminale
Sono 76.873 i migranti sbarcati sulle coste italiane dal 1 gennaio a oggi, il 13,43 per cento in più rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso quando gli arrivi furono 67.773. Ad aggiornare il dato è il Viminale, secondo cui i porti maggiormente interessati dagli sbarchi sono, nell'ordine, Augusta (13.000 sbarcati), Catania (9.620), Pozzallo (7.161), Palermo (5.799), Reggio Calabria (5.806), Vibo Valentia (5.299), Lampedusa (5.168), Trapani (4.742), Messina (3.902) e Crotone (3.224). Sempre dall'inizio dell'anno, i minori stranieri non accompagnati sbarcati sono 9.761 (dato aggiornato a ieri).

Tags:
immigrazione ue
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