Monaco, capo polizia: "Nessun legame con Isis. Era in terapia psichiatrica"
Monaco, il killer Ali Sonboly diceva ai compagni di scuola che li avrebbe uccisi. 5 vittime sotto i 18 anni. Fra i 21 feriti, 10 sono gravi
IL BILANCIO DEFINITIVO DELLA STRAGE/ Dieci morti (compreso l'attentatore) e 27 feriti, alcuni dei quali molto gravi: questo il bilancio della strage di ieri nel centro commerciale Olympia-Einkaufszentrum a Monaco di Baviera, in Germania. |
Si sarebbe ispirato al massacro compiuto da Anders Behring Breivik esattamente 5 anni fa, era in cura per depressione, probabilmente un "folle" vittima delle sue fissazioni: la polizia e un rappresentante della procura a Monaco di Baviera hanno ricostruito in conferenza stampa il quadro su cui gli inquirenti stanno lavorando all'indomani della strage nel centro commerciale Olympia di Monaco di Baviera.
Quadro pieno di punti interrogativi, con un elemento dato per certo: il 18enne tedesco di origini iraniane che ha aperto il fuoco con una pistola Glock (ottenuta illegalmente) "non aveva nessun rapporto con l'Isis". La polizia ritiene "evidente" il "legame" con il fanatico di estrema destra norvegese Breivik, che il 22 luglio del 2011 uccise 77 persone. Ed è verosimile che il killer soffrisse di "una forma di depressione". Il procuratore di Monaco, Thomas Steinkraus-Koch ha riferito che nell'abitazione dell'autore della strage, oltre a materiale su stragi, è stato trovato anche un libro dal titolo "Furia nella testa: perche' gli studenti uccidono".
Secondo informazioni raccolte nelle ore dopo la sparatoria, il giovane sarebbe stato in cura presso una struttura psichiatrica, ma per ora non ci sono informazioni certe sul suo "stato di salute mentale", ha detto il procuratore. "Per quanto riguarda i dettagli della malattia per ora non abbiamo ulteriori informazioni, abbiamo ricevuto delle prime informazioni su cui, diciamo, si basa il quadro della ricostruzione di quanto accaduto. Bisogna verificare tutto questo", ha spiegato.
La Glock con cui l'attentatore si è sparato un colpo alla testa e che è stata ritrovata accanto al suo corpo era stata ottenuta "illegalmente", il giovane non aveva un porto d'armi e in generale non aveva precedenti penali. Nel suo zainetto sono stati rinvenuti circa 300 proiettili. Contando lo stesso killer, sono 10 i morti, 27 i feriti, di cui 10 in gravi condizioni, compreso un ragazzino di 13 anni. Non ci sarebbero stranieri o turisti tra le vittime, quindi le tre persone di origine kosovara potrebbero essere cittadini tedeschi con origine albanofone. Il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu ha fornito i nomi di tre turchi tra i 9 uccisi, anche in questo caso potrebbe trattarsi di nazionalità turca e cittadinanza tedesca, ma non è chiaro.
Un'ipotesi, data la prevalenza di teenager tra i morti, è che l'attentatore abbia mirato in particolare ai giovani, cosa che secondo la polizia "non è possibile confermare nè smentire". Il dubbio che il killer possa aver voluto colpire suoi coetanei è alimentato anche da un post su Facebook che non si esclude possa essere stato inviato dall'attentatore, violando il profilo di una terza persona inconsapevole, per attirare ragazzi nel ristorante McDonald's di fronte a cui è iniziata la sparatoria. Su quest'ultimo fatto la polizia ha precisato che "vi sono molte speculazioni che circolano" e solo gli inquirenti potranno stabilire la verità.
Come al momento resta da ufficializzare il fatto che l'autore della strage a Monaco abbia lamentato atti di bullismo subiti a scuola. Nessuna conferma neppure della sua identità, dopo che vari media hanno diffuso un nome e cognome: Ali Soboly. I genitori sono stati interrogati e c'è un fratello, di cui per ora non si hanno notizie. Padre e madre non avrebbero fornito particolari dettagli: per ora "non è stato possibile approfondire dato lo stato in cui si trovano", ha affermato il procuratore.