Cronache

Napoli, ragazzino accoltellato dalla baby gang. Il padre: "Colpa delle serie tv, scelgono a caso e vogliono uccidere"

di redazione cronache

"Mio figlio è ancora grave, la lama gli ha sfiorato il cuore. Napoli è una città stupenda ma troppo pericolosa. Esci per un gelato e non torni più a casa"

Ragazzino accoltellato dalla baby gang. Lo sfogo del padre: "Napoli è stupenda, ma troppo pericolosa"

Un ragazzino di 15 anni di Napoli ha rischiato di morire in seguito all'aggressione subita, un membro di una baby gang sabato sera lo ha colpito con una coltellata. "La pugnalata - racconta il padre della vittima a Il Corriere della Sera - gli ha tagliato in due il fegato e gli ha sfiorato l’aorta e il cuore. Il chirurgo che è venuto in stanza ha ricordato a mio figlio che è stato un miracolato". Il genitore si sfoga: "Dobbiamo far andare via i nostri ragazzi da Napoli, perché è una città stupenda ma troppo pericolosa, piena di pazzi criminali. Una città in cui, se un ragazzo esce per mangiare un gelato, rischia di non tornare più. Purtroppo, è brutto dirlo, ma le serie televisive hanno finito per rovinare questa città. Manca la cultura e, con essa, lo spirito critico. C’è troppa ignoranza diffusa tra i giovani che non hanno i mezzi per filtrare i messaggi narrativi che arrivano da certa tv. In questa città il bravo ragazzo viene scambiato per lo stupido di turno".

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Il padre del ragazzo entra nel dettaglio dell'aggressione subita dal figlio. "Lui - spiega il genitore a Il Corriere - era fuori con la cugina e altri due amici. C’era un gruppetto che stava infastidendo molte persone. Un ragazzo alto, con un casco, ha iniziato a litigare con uno degli amici di mio figlio. È stata una questione di secondi. Il ragazzo è andato poi addosso a mio figlio e, senza che lui se ne rendesse conto, gli ha dato una coltellata e poi è scappato. Solo dopo aver fatto qualche metro, mio figlio si è accorto che perdeva sangue e si è accasciato a terra. Parliamo di ragazzini di 12 o 13 anni. Ma un ragazzo che scende con un coltello in tasca e mira al cuore, non a una gamba, non a un braccio, ma al cuore, sembra già intenzionato a uccidere, giusto per il gusto di dire che l'ha fatto".