Niente primavera. Aria gelida dalla Russia e neve in pianura. Le mappe
Per la terza emissione consecutiva che il modello europeo ECMWF propone uno squarcio invernale tra il 15 e il 18 marzo prossimi.
INCURSIONE GELIDA - Come visibile dall'immagine sopra, si tratterebbe di una rapida incursione di un nucleo di aria piuttosto fredda proveniente dalla Russia. Questo approfitterebbe di una distensione dell'alta pressione atlantica verso l'Ovest e Nord Europa e irromperebbe lungo il fianco orientale dell'anticiclone stesso, dapprima sul Centroest Europa e poi verso il Mediterraneo centro-settentrionale. Una manovra barica inizialmente vista dal modello inglese ma che, nelle ultime emissioni, pare acquistare sempre più consistenza anche nelle simulazioni degli altri centri di calcolo mondiali. TEMPISTICA - L'azione dovrebbe prendere corpo tra 3/4 giorni circa, quindi i tempi sono ancora abbastanza lontani per dettagliare sugli effetti e sui fenomeni associati. Tuttavia, qualche indicazione di massima si inizia ad avere, seppure sempre suscettibile di cambiamenti, come è ovvio che sia, circa gli effetti a scala locale. Ci sarebbero, ovviamente, nubi e piogge diffuse su buona parte del nostro territorio ma, come di consueto, trattandosi di un peggioramento a carattere freddo, vogliamo focalizzare sulle aree viste, al momento, come le più favorite per la neve a bassa quota.Aree più interessate dalla neve nella fase iniziale dell'irruzione, 15/16 marzoAree più interessate dalla neve nella fase iniziale dell'irruzione, 15/16 marzo
NEVE E GELO - Secondo gli ultimi dati è possible la formazione di un minimo di bassa pressione sul medio-alto Tirreno. In questo contesto, appare maggiormente possibile, come evidenziato nella seconda immagine a corredo dell'articolo, che la neve possa cadere a bassa quota e in pianura su tutto il Piemonte e parte della Liguria sopra i 200 metri, sull'Emilia e fino in Valle su Alpi e Prealpi in genere. Altra neve collinare è possibile sull'Appennino centro-settentrionale intorno ai 400/600 metri e fiocchi inizialmente anche sul Sud Appennino intorno agli 800/1000 m.
EVOLUZIONE - L'evoluzione successiva prevederebbe uno spostamento del vortice instabile verso il Nord Italia e poi in sfondamento verso la Francia e Ovest Europa. Quindi, allo stato attuale, non vi sarebbe un' azione meridiana del nocciolo freddo, bensì una manovra da Est verso Ovest. Ciò significherebbe, dopo una iniziale e moderata azione fredda anche sulle regioni centro-meridionali, l'insorgenza di correnti più miti meridionali su queste aree, condizioni per piogge, ma con temperature in aumento.
PREVISIONE A MEDIO TERMINE - Il freddo potrebbe persistere di più al Nord, fino al 18, e consentire altre nevicate a bassa quota o localmente ancora in pianura al Nord, specie sul Piemonte. Torniamo a sottolineare, tuttavia, che l'evoluzione appena prospettata è suscettibile di ovvi cambiamenti, data ancora una consistente distanza temporale, con possibili cambiamenti anche delle aree più o meno interessate dalla neve e dal freddo. Seguite costantemente le nostre rubriche, per ulteriori dettagli su questo squarcio invernale previsto da metà mese.Est verso Ovest.
LUNGO TERMINE - Ciò significherebbe, dopo una iniziale e moderata azione fredda anche sulle regioni centro-meridionali, l'insorgenza di correnti più miti meridionali su queste aree, condizioni per piogge, ma con temperature in aumento. Il freddo, invece, potrebbe persistere di più al Nord, fino al 18, e consentire altre nevicate a bassa quota o localmente ancora in pianura al Nord, specie sul Piemonte. Torniamo a sottolineare, tuttavia, che l'evoluzione appena prospettata è suscettibile di ovvi cambiamenti, data ancora una consistente distanza temporale, con possibili cambiamenti anche delle aree più o meno interessate dalla neve e dal freddo. Seguite costantemente le nostre rubriche, per ulteriori dettagli su questo squarcio invernale previsto da metà mese.
fonte: ilmeteo.it
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